Da Giorgia Meloni toni esagerati

Soprattutto inadeguati per chi cerca di accreditarsi come statista

CESENA. Non sono un tifoso della continuazione del governo Draghi a tutti i costi. Ci sono pro e contro. Da una parte siamo in presenza di emergenze che giustificano il prosieguo dell’esperienza di Draghi alla guida del governo. Dall’altra però preoccupa quello che potrebbe succedere in occasione della legge di bilancio. il provvedimento amministrativo più importante. Se dovesse essere redatta a pochi mesi dalle elezioni è facile ipotizzare un assalto alla diligenza che rischierebbe di depotenziare il provvedimento, un po’ quello che è successo un anno fa quando il testo cambiò in continuazione e fu partorita una legge di bilancio sottotono. Mentre, in questa fase, il paese necessita di una manovra identitaria. 

Nello stesso tempo però non si possono nemmeno giustificare i capricci di Giorgia Meloni che sta avendo comportamenti inadeguati per chi vuole accreditarsi come statista. I suoi strali vanno ben oltre la legittima e doverosa lotta politica. Il limite di guardia è stato superato nei toni e nel metodo usato per contestare la scelta di oltre mille sindaci (di entrambi gli schieramenti) di fare un appello a Draghi per chiedergli di restare al suo posto. 

Un atteggiamento che non è comprensibile  soprattutto per due motivi. Innanzitutto comunque alle elezioni politiche mancherebbero sette mesi, lasso di tempo durante il quale sarebbe difficile immaginare dei cambiamenti repentini in quelle intenzioni di voto che vedono Fratelli d’Italia primo partito e Giorgia Meloni potenziale premier. Poi c’è un’emergenza amministrativa. Sempre restando in tema di bilancio, se si votasse il due di ottobre difficilmente ci sarebbe il tempo per approvarla il 31 dicembre e si rischierebbe l’esercizio provvisorio con tutti gli annessi e connessi che questo comporterebbe. E non sarebbe poco perché sarebbe anche difficile spiegare ai mercati che non c’è stato il tempo per approvarla. E loro non si accontenterebbero di frasi di circostanza. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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