La Trafila Garibaldina nel forlivese / 4a parte – da Dovadola a San Ruffillo

Il percorso nella storia

“Allo spuntare del giorno successivo 18 (sabato), previe intelligenze tra il Tassinari e il Bonauguri, quest’ultimo li condusse sul proprio baroccino alla Villa dei Raggi dello stesso suo padrone; ma il Tassinari, non istimandoli ivi sicuri, per essere luogo troppo vicino alla Parrocchia di Colmano e di confine dei due Stati toscano e pontificio, ed anche per non compromettere il fattore Bonauguri di fronte al padrone, ch’era granduchista per la pelle, chiese ed ottenne il permesso dall’amico signor Giuseppe Gualdi di condurli al Palazzo di Montaguto sua montana possidenza. Quivi sostarono ormai sicuri fino alla sera 21 agosto (martedì), assistiti premurosamente da suo figlio Domenico …”
Non corrisponde al racconto del Mini l’affermazione sulla durata del soggiorno di Garibaldi contenuta nella lapide murata sulla facciata di Villa Raggi. I fuggiaschi arrivano a Villa Raggi il 18 e vi restano solo fino al pomeriggio dello stesso giorno. Questo il testo: GUIDATO AL MONTE / TREBBIO / OVE ERA ATTESO DA DON GIOVANNI VERITÀ / GIUSEPPE GARIBALDI / IMMERSO NEL DUOLO PER LA PERDUTA ANITA / QUI SI FERMÒ DALLA SERA DEL 17 / A QUELLA DEL 18 AGOSTO 1849 / PROFUGO DOPO LA CELEBRE DIFESA / IN CUI UNA GLORIOSA FALANGE / LUI DUCE / LUNGAMENTE CONTESE LE PORTE DI ROMA / ALLE INNUMERI SCHIERE NEMICHE / ACCORSE A SOFFOCARVI LA LIBERTÀ / NEI MOMENTI PER LA PATRIA SOLENNI / A QUESTO MARMO COME AD UN’ARA / VERRANNO I PATRIOTI / AD AFFERMARE I LOR FORTI PROPOSITI / E A TRARRE AUSPICI DI GLORIA / IL 18 AGOSTO 1893 PER INZIATIVA / DEI VETERANI E REDUCI DOVADOLESI / E A CURA DEL PROPRIETARIO DELLA VILLA.
Ancora una volta Giovanni Mini descrive il percorso seguito nei minimi particolari: “Partenza da Dovadola per la Villa dei Raggi: Ore 4 antimeridiane del 18 agosto (sabato). Percorso: Traversata del ponte dell’Annunziata – Strada regia, detta allora dell’Annunziata e oggi dello Spedale – Sentiero di Tergiolo, o di San Giacomo – Traversata del fiume Montone (forse in que’ giorni asciutto) – Tergiolo (casa colonica) – Schiavina (casa colonica) – Bernardina (casa colonica) – Gualdone (casa colonica) – Tombarelle (casa colonica) – Villa dei Raggi (casa padronale) – Chilometri 4 circa. Dalla Villa dei Raggi, i profughi, accompagnati sempre dal buon fattore Bonauguri, percorsero su due umili cavalcature i seguenti luoghi per accedere a Montaguto: Palestrina (casa colonica) – Montemaggiore (casa colonica) – Monte Maggiore (parrocchia della comunità di Predappio) – Castagnole (casa colonica) – Ospedale di Calboli (casa colonica) – Zavernello (casa colonica) – Rio delle Morande – Villa Piera (allora Villeggiatura dei Conti Bezzi di Forlì) – Rio di Meleto – Palazzo di Montaguto in parrocchia di San Rufflllo della Comunità di Dovadola – Chilom. 12 circa di circonvallazione. Arrivo: Ore 9 pom. Dello stesso giorno (sabato) 18 agosto.”
Qui rimangono fino alla sera del 21 agosto. A fianco della finestra della camera dove dormirono Leggero e Garibaldi si può ancora vedere, scritto a matita dallo stesso Leggero, un testo in caratteri propri degli affiliati della Giovane Italia. In seguito fu interpretato nel modo seguente: “Stiedro: qui: – Battista:Leggero:e:Garibaldi:- Dalla:sera:18:Agosto:-Alla:sera21.1849”.
Giuseppe Gualdi, dopo aver notato la strana scrittura, ne svelerà la presenza ed il contenuto solo dopo l’Unità d’Italia. In seguito fu posta, sulla facciata del Palazzo, la seguente lapide a perenne memoria: GIUSEPPE GARIBALDI / NELLA SUPREMA TRIADE D’ITALIA / FULMINE DI GUERRA / DEI POPOLI PER TIRANNIDE CONCULCATI / MAGNANIMO DIFENSORE / CUI / NIUN MONUMENTO MIGLIORE / DELL’URNA CONFORTATA DI PIANTO UNIVERSALE / È DATO CONCEDERE / QUI / DALLE ORDE REPUBBLICANE FRANCESI / E DALLE AUSTRIACHE FALANGI / INSEGUITO A MORTE
RICOVERAVA NELL’AGOSTO / DEL 1849 / I VETERANI ED I REDUCI DOVADOLESI / A MEMORIA DI TANTO FATTO / QUESTA LAPIDE / MURARONO / AGOSTO 1882.

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Gabriele Zelli

Gabriele Zelli è nato a Forlì il 5 marzo 1953. Da circa trent'anni si occupa in modo continuativo di cultura, sport e di attività sociali. Per Romagnapost, insieme a Marco Viroli, cura una rubrica intitolata "pillole forlivesi" dedicate alla storia della città. 

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