Il 170esimo anniversario della Trafila Garibaldina / secondo capitolo

La ricostruzione dell’itenerario percorso da Giuseppe Garibaldi e dal Maggiore Leggero, secondo la ricostruzione effettuata nel 2011 di Giorgio Assirelli e da Orazio Marchi per il volume “Sentiero Garibaldi”, edito dal Club Alpino Italiano, Sezione di Forlì, prende avvio nella notte tra il 14 ed il 15 agosto 1849 quando i fuggiaschi arrivano nei pressi del Cimitero Monumentale. 
Partiamo da questo luogo per iniziare il percorso verso Modigliana, sulle orme di Garibaldi in fuga.
Dal Cimitero Monumentale, ove è d’obbligo una visita alla tomba di Giovanni Maltoni, detto “Gnarata” (1° lotto, parte destra, I 49), si prende la via Ravegnana e la si percorre verso Forlì, fino al Foro Boario. Qui alla rotonda si gira su via Amerigo Vespucci, superando la rotonda con viale Cristoforo Colombo e approfittando delle vie pedonali e ciclabili dell’area dei Portici si raggiunge il viale Giacomo Matteotti all’altezza del viale Alessandro Manzoni. Lo si percorre verso piazzale della Vittoria. Sul viale, al numero civico 75, ove ora c’è un condominio bianco e piuttosto anonimo, che per l’altezza e per l’epoca di costruzione (anni Cinquanta del secolo scorso) i forlivesi più anziani chiamano “il primo grattacielo di Forlì”, c’era la casa Zattini Gori.

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Gabriele Zelli

Gabriele Zelli è nato a Forlì il 5 marzo 1953. Da circa trent'anni si occupa in modo continuativo di cultura, sport e di attività sociali. Per Romagnapost, insieme a Marco Viroli, cura una rubrica intitolata "pillole forlivesi" dedicate alla storia della città. 

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