Pd, fai tesoro delle esperienze del recente passato

Dalle regionali del 2005 una lezione a tutti i partiti: è molto utile anche la concorrenza interna

Primavera 2015: è uno dei momenti di maggior spicco del Pd (o come si chiamava allora) cesenate. A mio avviso il motivo di solo uno: la concorrenza.

 

Lo scenario è quello delle elezioni regionali. Tutto faceva credere che nel collegio Forlì Cesena l’Ulivo avrebbe avuto due eletti. Però c’erano tre papabili: Giuliano Pedulli, Paolo Lucchi e Damiano Zoffoli. Fu una campagna elettorale molto intensa. Di quelle pancia a terra e molto più che porta a porta. Furono eletti Lucchi e Zoffoli e l’attuale sindaco di Cesena prese più di 16mila preferenze (se non ricordo male). Ma la cosa più importante di che il collegio fu quello che, in percentuale, diede il contributo più alto all’elezione di Vasco Errani.

Questa è, a mio avviso, una lezione che vale per tutti i partiti. Dimostra che i consensi possono aumentare, ma se si sta tra la gente. Se si esce dai palazzi. Se ci si mette la faccia.

 

Lo riconosce anche “Bicio” Landi, per ora unico candidato alla segreteria del Pd. In un’intervista pubblicata dal Resto del Carlino, dice, fra l’altro, che il Pd deve tornare tra la gente, come faceva una volta. Finalmente, mi verrebbe da dire.

Il contatto diretto fu il motivo principale del successo della prima Lega, quella di Umberto Bossi che apriva sezioni in ogni dove ed era sempre nei mercati.

 

I Cinque Stelle hanno fatto la stessa cosa, ma sul web. Oltre alla piazza virtuale però frequentavano anche quella tradizionale con i classici gazebo.

 

I partiti tradizionali lo facevano una volta. Adesso molto, molto meno. E i risultati si vedono. In questo momento però il Pd di Cesena ha una grande opportunità. Come nella primavera del 2005 ha più candidati che posti. Allora deve cominciare una sana competizione. Ma fra la gente. Non nelle segrete stanze.

https://www.flickr.com/photos/ziowoody/

Cesena – Palazzo del Capitano (photo credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Landi ha detto che del candidato a sindaco ci cominceranno a pensare dopo le politiche. Siccome poi ha detto che il Pd deve tornare tra la gente, ritengo che dalla prossima primavera chi vorrà giocarsi le sue carte potrà cominciare a farlo a briglie sciolte. Se ciò succedesse però il partito dovrebbe decidere le regole e assistere alla competizione. Non indirizzarla, come è già successo.

Questo post è stato letto 60 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *