“Sinistra, se ci sei batti un colpo”

Giuliano Zignani (Uil) meravigliato per il silenzio seguito alla notizia che un imprenditore ha dato un premio in denaro ai lavoratori che non si sono ammalati

Sinistra, se ci sei batti un colpo. È il monito di Giuliano Zignani, segretario della Uil regionale, che non si meraviglia se i partiti della sinistra perdono progressivamente il contatto con quella “che era la loro base”. E rincara la dose: “Una volta le assemblee erano affollate di operai. Adesso, invece, ce ne sono pochissimi. È grave. Molto grave. E il motivo è solo uno: non riescono più a dare risposte alle loro istanze. E se la sinistra perde il rapporto con gli operai che sinistra è?”.

 

Un’analisi per certi versi spietata quella di Giuliano Zignani, ma che non si discosta dalla realtà delle cose. Il segretario della Uil però non vuole fare un’analisi sociologica di quello che sta accadendo. Ne prende atto e invita chi di dovere a fare una profonda riflessione prima che sia troppo tardi.

Giuliano Zignani (via Facebook)

E se lo dice lui, che ha un osservatorio privilegiato, c’è da crederci. E sarebbe autolesionismo puro non ascoltare quello che dice. Sarebbe sbagliato bollare le sue parole come populismi o ricerca di visibilità. Zignani non è populista. È vero, se gli lasciamo uno spazio non si fa scappare l’opportunità. Ma non è un vetero sindacalista. Di quelli, tanto per capirci, solo lotta dura senza  paura. Sa essere di lotta e di governo. E con gli anni ha saputo mixare molto bene le due cose.

 

Sa che il benessere dei lavoratori passa attraverso il consolidamento e la crescita delle aziende. Quindi gli imprenditori non sono il nemico, l’avversario, ma l’interlocutore col quale confrontarsi. Negli ultimi tempi però il segretario regionale Uil ha preso posizioni più rigide. Lo ha fatto perché è preoccupato perché vede che i diritti dei lavoratori vengono continuamente calpestati “a colpi di Jobs Act e di voucher”. Ed ora “il colpo definitivo rischia di arrivare con l’industria 4.0”. È per quello che ha chiesto alla politica di reagire. Di non restare passiva di fronte a certi gridi di allarme.
Invece non vede reazioni. È sconsolato. E preoccupato. Anche dopo l’ultimo episodio. Quello relativo ai cento euro che un imprenditore ha dato ai dipendenti che non si sono ammalati. “Ma come – dice Zignani – adesso avere dei problemi fisici diventa penalizzante?”. Ma lui non ce l’ha con chi ha preso la decisione. “Gli imprenditori – ribatte – fanno il loro lavoro”. I suoi strali sono diretti alla politica: “Dopo che è uscita una notizia del genere mi aspettavo una presa di posizione generale. Invece tutti zitti. Nessuno ha detto niente. Una volta non sarebbe stato così. Ma una volta la sinistra era vicina e difendeva la classe operaia”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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