Svolta grillina in Europa

Qualche dubbio sui tempi degli incontri. Era meglio farli una volta terminata la consultazione online

Giravolta grillina al Parlamento Europeo. I 5Stelle cambiano gruppo. Si badi bene, non è una questione di lana caprina. Passano da una simil alleanza con gli antieuropeisti ad una sorta di  abbraccio coi liberali, gruppo vicino a Mario Monti, che hanno l’Europa nel dna. Come dire che un milanista di punto in bianco diventa interista. La svolta è stata sottoposta al voto sulla piattaforma Rosseau ed ha ottenuto il via libera del 78,5 per cento dei 40.654 iscritti (su 135.023) certificati che hanno partecipato al voto. C’è un però. Se è vero che l’accordo, come scrive l’Huffigton Post, risale al quattro gennaio (quattro giorni prima di un voto organizzajto in fretta e furia) c’è qualcosa che stride. Il fatto poi che Grillo (lo scrive Repubblica.it) questa mattina abbia avuto un incontro a Bruxelles con il leader dei nuovi partner, mentre la consultazione online terminava alle dodici, è la dimostrazione, a mio avviso, di quella che ritengo una mancanza di rispetto nei confronti degli elettori. Almeno si poteva aspettare la chiusura del voto e fissare l’incontro nel primo pomeriggio.

 

Di questa vicenda è forse proprio questo l’aspetto che, a mio avviso, è più grave. Per il resto ci sta tutto. Ci sta una giravolta a 360 gradi sull’Europa. Doppio salto mortale per altro già avvenuto sugli avvisi di garanzia. Ci sta anche che il gruppo dei 5Stelle abbracci quello al quale fanno riferimento Monti e Junker. Cambiare idea è legittimo. Solo i cretini non lo fanno. La speranza è che tutto il polverone di questi giorni non sia alzato, come hanno scritto molti giornali, per distogliere l’attenzione dai problemi della sindaca di Roma. Ma se anche fosse così andrebbe bene lo stesso. Anzi, bisognerebbe fare i complimenti per la strategia. Insomma, in definitiva tutto quello che sta succedendo dimostra quello che sostengo da tempo: i 5Stelle sono un partito come un altro. Con pregi, difetti, vizi e virtù degli altri. Non sono né demoni, né angeli. Sono politici che al loro interno hanno persone più o meno brave e che non hanno la bacchetta magica.

È per questo che non mi meraviglio per le giravolte e non grido alla scandalo. Ma, al contempo, mi sarebbe piaciuto che si fosse salvata l’apparenza. Il rispetto degli elettori deve essere il primo punto. E questo vale per tutti i partiti dell’arco costituzionale. Purtroppo sono in molti a dimenticaserlo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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