All’Atlante Ufficiale dei Cammini d’Italia va aggiunta la “Trafila Garibaldina”

Il primo Atlante Ufficiale dei Cammini d’Italia, realizzato dal Ministero dei beni culturali e delle attività culturali e del turismo, è da poche settimane una realtà. È uno strumento importante promosso per valorizzare luoghi e mete di un turismo sempre più in crescita. Per valorizzare itinerari che danno la possibilità di mettere in primo piano l’essenza del camminatore, dell’escursionista e del pellegrino. Sono state mappate 41 delle più belle “vie verdi” italiane da scoprire a piedi, in bicicletta e a cavallo (www.camminiditalia.it). La nostra regione spicca per numero di cammini inseriti. Sono infatti 11, tutti proposti dagli enti locali e selezionati dal Ministero secondo criteri di ammissione; dalla fruibilità ai servizi di alloggio e ristorazione entro 5 chilometri dal percorso. Anche la Provincia di Forlì-Cesena vede riconosciuto il lavoro svolto nel corso degli ultimi anni, culminato con un convegno a Forlimpopoli che si svolse nel mese di marzo del 2016, che ho avuto l’onore di organizzare. In quell’occasione, alla presenza del rappresentante del Ministero Paolo Piacentini, dell’onorevole Marco Di Maio e del presidente dell’Amministrazione provinciale Davide Drei, i referenti dei cammini ebbero la possibilità di illustrare le caratteristiche e le origini storiche degli itinerari che ricordo per sommi capi.
Il Cammino di Assisi congiunge Dovadola con la città di San Francesco, con la possibilità di toccare alcuni dei luoghi più importanti della spiritualità francescana, come il Santuario di Montepaolo, unico a conservare una reliquia di Sant’Antonio di Padova (nel 2021 ricorrerà l’ottocentesimo anniversario del suo arrivo a Montepaolo e nel 2022 della sua rivelazione a Forlì), per poi dirigersi verso Camaldoli, o La Verna, per arrivare ad Assisi, dopo essersi immersi nei boschi dell’Appennino romagnolo e fra le colline toscane e umbre. Il Cammino di Dante unisce, nel nome del Sommo Poeta (nel 2021 ricorrerà il settecentesimo della sua morte), Firenze con Ravenna e viceversa, coinvolgendo altri luoghi danteschi come l’Abbazia di San Benedetto in Alpe, Portico di Romagna, Polenta di Bertinoro e Forlì. Il Cammino di San Vicinio consente, attraverso vecchie mulattiere e sentieri, di unire le varie testimonianze delle bellezze e della natura alla spiritualità del primo vescovo di Sarsina. La via Romea Germanica è un percorso antico che consentiva ai pellegrini provenienti dall’Europa settentrionale e centrale di andare verso Roma, toccando quelli che sono diventati borghi bellissimi e città d’arte come Padova, Ferrara, Ravenna, Forlì, Orvieto, Civita di Bagnoregio, Montefiascone, immergendosi anche in questo caso nei più bei paesaggi della penisola, oltre che della Romagna, dal mar Adriatico ai boschi dell’Appennino.
La Romagna, con la collaborazione di San Marino, ora deve fare un ulteriore passo avanti. È necessario mappare la “Trafila Garibaldina”, a partire proprio dal monte Titano, per ripercorrere il tragitto terrestre effettuato, dopo la soppressione della Repubblica Romana nel 1849, dal generale Giuseppe Garibaldi per sfuggire, aiutato dai patrioti romagnoli, all’esercito austriaco che presidiava le zone dello Stato Pontificio. Occorre farlo entro il 2021 quando ricorrerà il duecentesimo anniversario della nascita di Anita Garibaldi che morì il 4 agosto 1849 a Mandriole di Ravenna.
Come si può ben comprendere attraverso i cammini si può raccontare la storia millenaria d’Italia, delle nostre città e dei nostri paesi, mettendo al centro dell’attenzione personaggi conosciuti in tutto il mondo, e si può valorizzare il patrimonio storico, artistico, naturalistico ed enogastronomico dei territori. Occorre naturalmente farlo insieme abbandonando ogni forma di campanilismo, perché chi parte da un paese europeo, o dall’altro capo del mondo, per venire a camminare lungo i sentieri sopracitati è attratto soprattutto dal loro rilievo storico e spirituale e non certo dalle singole realtà, a meno che non siano già città di attrazione turistica, che comunque farebbero bene a collaborare per incrementare un turismo capace di portare ricchezza e non di sfregiarle.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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