Norme antifascismo, il centro si spacca

Pri e Gilberto Zoffoli stanno col sindaco. Libera non riconosce l'emendamento presentato dal componente del gruppo

Il regolamento di convivenza civile (quello antifascista) ha provocato un mezzo terremoto nell’area centrista. Una spaccatura che potrebbe essere difficile da ricomporre. Tanto che a questo punto il regolamento, di  per se stesso, rischia di passare in secondo piano. Il vero quesito è cosa resterà di Libera.

 

Del resto non può essere considerato un elemento di secondo piano il fatto che il Pri si sia schierato dalla parte del sindaco e che Gilberto Zoffoli abbia presentato un emendamento disconosciuto dalla sua parte politica.

 

In merito Marco Casali, capogruppo, scrive: “L’emendamento presentato in data odierna dal consigliere Gilberto Zoffoli non è frutto di una posizione maturata in seno al gruppo consiliare di Libera Cesena. Esso rappresenta una azione avviata in piena autonomia dallo stesso consigliere, non preannunciata al gruppo e che comunque non rientra, nella fattispecie in esame, all’interno della linea politica di Libera Cesena. Come più volte ripetuto nel corso delle scorse settimane l’art. 23 bis in questione, recante norme sull’antifascismo, è inemendabile non solo per questioni tecnico-giuridiche ma anche e soprattutto per questioni politiche per le quali il diritto e la libertà di manifestazione non può essere regolamentata da norme comunali”.

 

Una spaccatura vera e propria che si corre il rischio non possa essere ricomposta. Magari non sarà così, ma l’esperienza insegna che in politica certe forzature (la presentazione, su un tema così dibattuto, di un emendamento senza l’avallo del gruppo lo è) non vengono fatte se non c’è qualcosa che non va.

Un pelo più prevedibile poteva invece essere l’uscita del Pri. È dalla parte del sindaco, però invita a fare molta attenzione. “Al di là delle valutazioni di squisita natura giuridica – recita la nota dell’Edera – ci preme ricordare come tale iniziativa debba necessariamente utilizzarsi con molto equilibrio per non incorrere nel rischio di assumere decisioni in contrasto con i principi di libero confronto proprio come la nostra Costituzione prevede. I repubblicani ritengono però prioritariamente che la difesa da queste pericolose derive debba essere posta soprattutto nella continua attenzione e nella educazione civica rivolta in primo luogo verso i giovani, molto spesso ignari della Storia del nostro Paese”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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