Paolo Lucchi a gamba tesa su Natascia Guiduzzi: sull’antifascismo impara da Chiara Appendino

Lettera aperta del sindaco alla capogruppo dei 5Stelle. Cita i casi di Torino, Pavia e Siena e chiede una risposta pubblica

A Torino (ma non solo) il M5S è chiaramente antifascista: perché a Cesena, invece, si nasconde? È questa l’estrema sintesi di una lettera aperta che Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, ha inviato a Natascia Guiduzzi, capogruppo dei 5Stelle. Questa la lettera.



Cara Natascia,

attenta come sei alle notizie che il web ci consente di conoscere, forse avrai letto come l’8 novembre scorso il Consiglio comunale di Torino abbia approvato una mozione con la quale (me ne permetto una sintesi che, ne sono certo, mi perdonerai), si impegnano il Sindaco Appendino e la Giunta comunale “a non concedere nessuno spazio pubblico ai fascisti, e neanche ai razzisti, agli omofobi, ai transfobici e ai sessisti”.

In conseguenza dell’atto, il Comune di Torino dovrà quindi introdurre nei suoi regolamenti per la concessione di sale, auditorium e piazze, una clausola con cui chi vuole usufruire di quei luoghi afferma di condividere i valori antifascisti della Costituzione.


E ciò nel’ambito del percorso che “ha visto analoghe misure già adottate anche in diverse città come Siena, Cesena e altre amministrazioni”, scrive Il Fatto quotidiano on line, in un articolo del 10 novembre.

Ciò significa che dove il Movimento 5 Stelle governa le città – avendo, come a Torino, a disposizione i voti di una maggioranza consiliare solidissima –, si attrezza per predisporre atti in tutto e per tutto simili a quelli che Cesena ha deciso il 28 settembre e che il 15 novembre potrebbero essere resi definitivamente operativi dal Consiglio comunale.


Ad onor del vero, va ricordato che a promuovere l’iniziativa torinese è stato il Segretario provinciale del Partito democratico, Mimmo Carretta. Ma la sua proposta ha raccolto le adesioni di alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle, ricevendo quindi un avvallo indiretto anche dalla Sindaca Appendino, immagino.

La mozione approvata “impegna l’Amministrazione a non concedere spazi o suolo pubblici a coloro in quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, professando e/o praticando comportamenti fascisti, razzisti e omofobi”. Inoltre obbliga ad “adeguare i regolamenti comunali” vincolando “la concessione di suolo pubblico, spazi e sale di proprietà del Comune, a dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti sanciti dall’ordinamento repubblicano”.


Gli atti approvati dal Consiglio comunale di Torino ed i nostri, sono quindi totalmente sovrapponibili: si tratta in tutto e per tutto di una sorta di copia/incolla della mozione di indirizzo presentata ed approvata a Cesena dal Consiglio comunale del 28 settembre.

Niente di nuovo per me né per te: già nella lettera inviata a tutti i Consiglieri comunali nei giorni scorsi, infatti, la Giunta aveva messo in evidenza come il M5S a Siena avesse votato un atto d’indirizzo simile a quello approvato da noi il 28 settembre e nello stesso modo si fosse comportato a Pavia, nell’ambito di un adeguamento dei regolamenti equivalente a quello che sarà posto al voto a Cesena il 15 novembre.

Paolo Lucchi, Sindaco di Cesena



Mi permetterai quindi un quesito: poiché almeno sui temi che ci riportano alla nostra storia più recente, alla Resistenza, alla lotta al nazismo ed al fascismo, sarebbe bene essere chiari – riaffermando il nostro orrore per tutto ciò che oggi si richiama ad ideologie che hanno lasciato sul nostro Paese le terribili tracce del loro passaggio che tutti noi, nel rispetto della Costituzione, ci siamo impegnati ad allontanare -,  cosa impedisce anche al Movimento che a Cesena rappresenti, di assumere un atteggiamento non “originale”, ma semplicemente conseguente con ciò che già il M5S ha esplicitato a Siena, Pavia (dall’opposizione) ed ora anche a Torino (addirittura dalla maggioranza)?

Perché, permettimelo, fatico a pensare che l’atteggiamento del M5S di Cesena del 28 settembre e l’ambiguità di queste settimane, siano in effetti frutto di una consapevole scelta di campo a favore di chi vorrebbe manifestare – utilizzando piazze, vie e sale pubbliche della città di Cesena – per esporre i simboli orribili del fascismo e del nazismo.


Ritieni che la delibera all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 15 novembre sia perfettibile? Bene! Naturalmente tutte le scelte amministrative sono perfettibili e noi siamo pronti  ad ascoltare le vostre proposte migliorative.

Ma attendiamo che le stesse siano simili a quelle che a Torino hanno portato ad approvare un atto utile ad intervenire per limitare  “le sempre più frequenti manifestazioni promosse da organizzazioni neofasciste che si fanno portatrici di valori ed idee che si collocano al di fuori del perimetro costituzionale e dell’ordinamento repubblicano”.

Il Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi



Perché se questo stride con Torino, città medaglia d’oro al valore militare per l’attività antifascista e partigiana, certo non è accettabile nemmeno a Cesena, città medaglia d’argento per la stessa motivazione…….

Naturalmente, poiché questa è una lettera aperta e pubblica, spero sarai così cortese da volermi rispondere con la stessa modalità.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.