«L’orgoglio di camminare a testa alta»

Ripercorriamo con Maurizio Franchini la parabola di Formula Ambiente, entrata nella top 10 italiana. Nei suo anni di mandato come preidente ha portato la cooperativa fino ai vertici nazionali, superando anche le prove più difficili. «Ci abbiamo sempre messo la faccia, con coraggio»

È uno dei massimi esperti italiani di rifiuti. Non visti dall’alto di una cattedra o sui libri, ma in prima persona, a contatto con la realtà quotidiana. Maurizio Franchini nei suoi anni come presidente di Formula Ambiente ha maturato di diritto questo ruolo. Oggi che è uscito da ogni posizione in azienda, pur mantenendo la vicepresidenza a livello nazionale  nel sistema associativo di Cisambiente, lo incontriamo per fare un bilancio del suo mandato. I risultati economici sono fuori di ogni dubbio. Formula Ambiente è fra i primi 10 operatori italiani nel settore e ha un fatturato di 90 milioni di euro. In un’Italia stretta e lunga, dove in pochi chilometri risiedono comuni “ricicloni” di fianco a quelli in cui sono obsolete persino le anagrafiche, il consorzio cooperativo si è guadagnato la fiducia delle amministrazioni grazie alla capacità di saper fare e di essere propositivo. «Ho creduto e credo nel sistema di raccolta differenziata e nell’economia circolare, ma per raggiungere gli obiettivi, occorre investire in formazione e informazione ai cittadini, iniziando dalle scuole materne». Franchini non è però tra quelli che pensano che si possano abbassare le tariffe con il “porta a porta”. «I costi sono più alti, per forza: servono più lavoro e mezzi». Tanti i successi, della sua presidenza, con una crisi clamorosa che a domanda diretta ripercorre senza esitazioni: la dolorosa vicenda della 29 Giugno che finì su tutti i tg nazionali nel dicembre di tre anni fa. «Parliamone pure».

Maurizio Franchini – Foto di Gimmi Zanotti

Come è noto, erano tre le cooperative romane del “Mondo di mezzo” socie del Consorzio Formula Ambiente.  Salvatore Buzzi – condannato di recente in primo grado a 19 anni di carcere – era rappresentato in consiglio di amministrazione da due suoi incaricati.

«Eravamo all’oscuro di tutto: davvero è stato come avere a che fare con dottor Jekyll e Mister Hyde», ha sempre giurato Franchini. Il quale, a dire il vero, non è mai stato toccato da nessun atto dei giudici, nemmeno di garanzia. Facile immaginare che se ci fosse stato il minimo dubbio sulla sua moralità o sul suo coinvolgimento sarebbe stato fin troppo facile trascinarlo in tribunale sull’onda dello scandalo. Magari per giungere a una sentenza di assoluzione, come è successo ai vertici di altre cooperative. Ultimi casi CPL Concordia o, per rimanere più vicini, Dister Energia. Peccato che i prosciolgimenti ottengano sempre meno spazio sui giornali e nel web. Dopo i titoloni sullo “scandalo” è facile lavarsi la coscienza con un riquadro in cronaca.

Articolo apparso sul n.10/2017 della Romagna Cooperativa

«La botta fu forte, non lo nego. Difficile da gestire, all’inizio, con il telefono che non squillava più e i referenti di sempre che non rispondevano alle chiamate». Poi la risalita nella reputazione generale, non facile, lenta e senza soste, iniziata con l’allontanamento immediato degli uomini  di Buzzi, l’esclusione da socio delle cooperative, i successivi ricorsi delle stesse (siamo pur sempre in Italia) e il completo allontanamento di ogni sospetto. Franchini ci ha “messo la faccia” sin dall’inizio presentandosi a testa alta sui giornali e davanti agli amministratori pubblici. Visto da fuori si direbbe un piccolo caso da manuale di gestione di una crisi mediatica. La fatica e le tensioni, però, si possono solo immaginare.

«Mi ha aiutato l’affetto dei miei cari, in particolare la nascita del mio nipotino».  Tra i primi a confermargli la stima furono proprio quelli che, per cultura politica, sembrano i più lontani dalla sua storia.

«A Pomezia, dove il Comune è governato dai 5 Stelle, mi diedero subito solidarietà, sapendo bene come lavoriamo». Si capì bene che la tempesta era passata del tutto a settembre 2016, quando venne inaugurata la nuova sede di Cesena di Formula Ambiente, superecologica e supertecnologica. Alla cerimonia non mancava nessuno, dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini in giù.

Qualche rimpianto?

«Nelle aziende devi prendere sempre di più decisioni rapide, non hai il tempo di rifletterci sopra. Sono orgoglioso di avere formato una squadra di persone di valore che oggi sono i dirigenti dell’azienda. Insieme abbiamo creato questa realtà. Gli errori? Non cancellerei niente. Chi non fa niente non sbaglia mai».

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