Rilancio turistico, ecco dove trovate i soldi

Il Comune ha disponibilità limitate. Serve l'intervento dei privati come è successo per lo sport e il sociale

Bilancio positivo per il Festival del Cibo di Strada. Era auspicabile, ma non del tutto scontato. Che il centro fosse stato affollato dai cesenati era praticamente certo. Non altrettanto che ci fosse un buon afflusso di turisti. Questo perché la manifestazione inventata a Cesena ormai è imitata in ogni angolo della penisola.

Però Cesena ha tenuto anche da questo punto di vista. Lo dimostrano i numeri. Solo il raduno dei Camper ha visto la partecipazione di oltre 160 mezzi. Molto è dovuto all’attenzione della stampa e delle televisioni nazionali. Ma tutto questo non arriva per caso, ma perché c’è la qualità. Organizzare una manifestazione sul cibo di strada è relativamente facile. Farla col sigillo di Slow food è più difficile. E quella chiocciolina fa la differenza. È soprattutto grazie a quella che, ad esempio, vai in diretta su Rai Uno con tutti gli annessi e connessi.

 

E la qualità deve essere il mantra per le iniziative legate al centro storico. Però, attenzione, la qualità costa. E non possiamo pensare di fare le nozze coi fichi secchi. Il centro di Cesena è molto bello, ma da solo non basta. Può sicuramente essere un valore aggiunto soprattutto nel momento in cui un certo tipo di turismo (quello che ha più disponibilità economiche) cerca questo tipo di offerta. Il problema è che la concorrenza è alta.

Cesena (photo credits: https://www.flickr.com/photos/paolo_cst/)

Per svoltare bisognerebbe entrare nei grandi circuiti o essere immediatamente a ridosso. Dopo tutto sarebbe più facile. Servono però investimenti e non credo che il Comune abbia questa possibilità. Nello stesso tempo purtroppo non possiamo contare sul flusso di denaro che a Forlì è garantito dalla fondazione Cassa di  Risparmio. E, temo, Destinazione Romagna, potrà dare un supporto limitato.

Piazza del Popolo – Cesena (credits: https://www.flickr.com/photos/ziowoody/)

Ed allora, è inutile girarci attorno, servirebbe anche l’intervento dei privati. A Cesena abbiamo dimostrato che se vogliamo sappiamo fare gruppo. Non a caso in città sono nate Romagna Iniziative prima e Romagna Solidale poi. Adesso si potrebbe pensare a qualcosa di simile per lanciate la città turistica. Naturalmente la politica dovrebbe restarne fuori. Invece potrebbe fare capo alla Fondazione Carisp. È vero, non ha soldi. Ma ha un capitale non indifferente e, soprattutto, ha idee e un presidente e un vice (Guido Pedrelli e Stefano Bernacci) affidabili, credibili e innovativi.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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