La diversità del Cesena sta nel coraggio di lanciare i propri ragazzi

Gli americani non se lo devono dimenticare

CESENA. Ha ragione Fabio Benaglia. Il giornalista cesenate oltre ad essere una delle migliori penne romagnole è anche un profondo conoscitore delle cose di calcio, in particolare quelle del Cesena. Ed oggi, in uno dei suoi imperdibili editoriali pubblicati nella versione online del Corriere Romagna, ha scritto, fra l’altro: “La diversità del Cesena sta nel coraggio di lanciare i propri ragazzi. Il senso di appartenenza lo si costruisce così, anche nei campionati in cui vuoi vincere tutto e possibilmente subito. Con le squadre comprate, arriveranno senza dubbio ottimi professionisti. Nelle squadre costruite senza dimenticare i ragazzi del vivaio, aumenterà la possibilità che ci sia un’anima e il Cesena ha un tipo di pubblico che nel dubbio fa un applauso in più a un ragazzo cresciuto in casa. E nelle stagioni vincenti è un tipo di applauso che si è sempre sentito”.

Pensieri e parole sono rivolti agli americani che hanno nelle mani il bastone del comando della società bianconera. La presidenza a stelle e strisce non nasconde l’ambizione, è stato detto con chiarezza che l’obiettivo è vincere il campionato. I risultati della prima squadra sono importantissimi, ma non ci si può dimenticare del miracolo che è stato fatto con il settore giovanile.

Quattro anni fa, dopo il fallimento, non esisteva più niente. Adesso, a meno di cinquanta mesi di distanza, non solo è stato ricostruito, ma quest’anno ha conquistato tre titoli nazionali: Primavera, Under 17 e Under 15. Ma, soprattutto, si è lavorato per creare dei giocatori così come è stato fatto a Cesena per decenni. Non a caso il vivaio bianconero è sempre stato molto prolifico. E’ sufficiente ricordare solo alcuni dei suoi prodotti: Ammoniaci, Ceccarelli, Catania, Orlandi, Benedetti, Seba Rossi, Fontana, Agostini, Bianchi, Rizzitelli, Ambrosini. Ma l’elenco è infinitamente più lungo. 

Tutti hanno sfondato perché avevano delle indubbie qualità plasmate dai tecnici delle giovanili, ma anche perché c’era una società lungimirante e coraggiosa che non ci ha pensato un attimo per farli esordire. Adesso invece i giovani per trovare spazio devono andare a giocare in Svizzera, in Olanda o in Belgio. Questo non può e non deve succedere a Cesena. Perché, come scrive Benaglia: “La diversità del Cesena sta nel coraggio di lanciare i propri ragazzi”.

Questo post è stato letto 51 volte

Commenti Facebook
Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.