Visita guidata alla chiesa di Ladino

Seconda tappa del ciclo "Antiche Pievi. A spasso per la Romagna"

Foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani

Sabato 11 giugno 2022, con ritrovo alle ore 16.00 presso la Chiesa di San Martino di Tours, via Ladino 4, Forlì, si terrà il secondo appuntamento del programma “Antiche Pievi: a spasso per la Romagna – Passeggiate culturali”. Nell’occasione Claudio Guidi, presidente dell’Associazione “Antica Pieve”, illustrerà il calendario delle attività promosse dal sodalizio. Invece Gabriele Zelli presenterà il volume dedicato ai quattro luoghi di culto verso i quali si è concentrata l’attenzione per quest’anno e la nuovo libro dal titolo “Ladino, il bosco e il fiume”, di cui è autore insieme al fotografo Fabio Casadei. Successivamente Marco Vallicelli, storico dell’arte, condurrà una visita guidata al bel complesso parrocchiale del luogo, che è composto dalla chiesa intitolata a San Martino di Tours (316 – 397 d.C.), dalla canonica, dal cimitero, dall’abitazione del colono e da alcuni fabbricati di servizio costruiti. 
Poco lontano dalla chiesa si trova la villa dei marchesi Paulucci di Calboli la quale è immersa in un ampio bosco. La villa fu acquistata dal marchese Cosimo nel 1643 ed era appartenuta al cardinale Luigi Capponi, arcivescovo di Ravenna.

Foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani

Secondo Leone Cobelli, storico forlivese del Quattrocento, la memoria più antica di Ladino risalirebbe al 670, per la presenza di un castrum, una fortezza di probabile fondazione romana (Castel Latino), castello che sarebbe sarebbe stato distrutto intorno al 670 da Grimaldo Longobardo; poi riedificato. Documenti risalenti all’894 testimoniano di un castrum latini, in seguito nominato anche castrum ladini, appartenente a Tiberio Berengari. Nel 1170 era feudo del conte Uberto di Pitignano, il quale, fatto prigioniero dai faentini durante l’assedio del 1202, lo cedette a questi in cambio della libertà. Il comune di Faenza, temendo che cadesse in mano ghibellina, ne decretò la distruzione. Nel 1218 però i forlivesi lo ricostruirono, mentre apparteneva agli Ordelaffi, perché collocato in posizione strategica per sorvegliare zone di confine insediate dai guelfi faentini e dai fiorentini. Non a caso, nello stesso anno, fu oggetto di una pesante incursione faentina che lo rase al suolo. I resti del castello andarono disperdendosi e sulle sue fondamenta fu edificata la chiesa pievana, dedicata a San Martino. Del castello ne rimane traccia solo nei pressi della chiesa e della casa colonica chiamata Fortezza, presso la quale si identificano tracce del fossato e delle cortine. Dopo  la scomparsa del castello la popolazione locale andò a gravitare attorno alla piccola chiesa locale. Chiesa e canonica sorgono, infatti, sul luogo dell’antico maniero, tant’è che l’edificio di culto fu edificato nel 1270 sui ruderi e con i materiali della rocca distrutta dai faentini, mentre la superficie occupata dal cimitero e dalle altre costruzioni era probabilmente non edificata ed adibita ad area di manovra per la difesa della fortezza.                                                        L’esistenza della pieve è confermata da un documento del 1290, un rendiconto delle decime giacenti nell’Archivio Vaticano, che alcune chiese erano tenute a versare alla Camera Apostolica.

Foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani

Ai partecipanti alla visita guidata saranno consegnate in omaggio copia delle pubblicazioni “Antiche Pievi. A spasso per la Romagna” (quarta parte), a cura di Marco Vallicelli, Marco Viroli e Gabriele Zelli, foto di Tiziana Catani e Dervis Castellucci, e “Ladino, il bosco e il fiume. Itinerario storico-naturalistico: Ladino, Rovere, Terra del Sole, Ladino” di Gabriele Zelli, foto di Fabio Casadei.
Le successive visite guidate si svolgeranno nei sabati 18 e 25 giugno, alle ore 16.00, e riguarderanno la Pieve di San Bartolomeo Apostolo di Tipano (Cesena) e la Pieve di San Michele Arcangelo di Santarcangelo di Romagna.
Partecipazione libera. Per informazioni Claudio Guidi: 3386462755. 

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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