Per favore, risparmiateci Fedez

Si intensificano le voci di un suo impegno in politica

CESENA. Draghi è il meglio che potesse capitare all’Italia ed ha ragione chi si augura che resti il più possibile a Palazzo Chigi. Ma se la sua permanenza dovesse protrarsi per lo meno fino al 2023 rischierebbe di avere grossi problemi. Un antipasto lo abbiamo avuto in questa legge di bilancio che, per i veti incrociati dei vari partiti, è stata a bagnomaria per troppo tempo. 

Ma non è niente in confronto a quello che potrebbe succedere il prossimo anno. Se la legislatura andasse a scadenza naturale si voterebbe nella primavera del 2023. Ma è altrettanto facile immaginare che dopo l’elezione del presidente della Repubblica i partiti inizieranno la campagna elettorale e faranno di tutto per avere visibilità. E tutte le tensioni si scaricheranno sul provvedimento più importante: la legge di bilancio anche perché dovrà essere votata a pochi mesi dalle elezioni. Ma tutto lascia credere che subito dopo la scelta del nuovo presidente della Repubblica si intensificherà quel Vietnam parlamentare che è già iniziato. 

Perché è fuori di dubbio che se anche si dovesse votare nel 2023, dalla prossima primavera in ogni frangente le urne saranno il convitato di pietra. E poco importa che siano atteggiamenti che possono mettere in difficoltà la robusta ripresa economica. Fin da subito si comincerà a capire quali potranno essere future alleanze e eventuali novità. Molto è ancora da scrivere. La speranza è che non ci sia Fedez. L’ipotesi è trapelata ieri dopo che è diventata pubblica la notizia che il rapper ha registrato un dominio web che lo lascia presagire. E questo succede pochi giorni dopo che Di Battista, amico di Fedez, non ha escluso la creazione di un nuovo partito. Per ora gli indizi sono due. Se arriverà il terzo il dado sarà tratto. E a darlo potrebbe essere Il Fatto, giornale vicino al duo in questione.

Resta il fatto che del rapper in politica non se ne sente il bisogno. Essere un artista di spicco ed avere successo sul web non significa avere padronanza della cosa pubblica. Il caso Grillo è emblematico e facciamo volentieri a meno di un replay. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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