Amministrare, ma soprattutto governare

Regola fondamentale però poco applicata dalla politica

CESENA. I dibattiti post voto non mi hanno mai interessato. Oltre all’esito delle elezioni,  guardo i flussi elettorali. Permettono di dare una chiave di lettura a quello che è appena successo. I bla, bla, bla dei politici invece non hanno mai catturato la mia attenzione. Così è stato anche questa volta. Nonostante tutto mi ha colpito una frase pronunciata da Roberto Gualtieri, neo sindaco di Roma. Non so in quale occasione l’abbia pronunciata e non ricordo neppure la tv dove l’ho sentita. L’unica cosa certa è che era un Tg. 

“Oltre ad amministrare dovremo governare” ha detto il neo cittadino della capitale. Qualcuno potrebbe pensare ad un sofismo, ma non è assolutamente così. Fra amministrare e governare ci sono differenze enormi. Nel primo caso si gestisce l’esistente, nel secondo si incanala il futuro della struttura che si sta guidando. Sia pubblica che privata. Perché il discorso è valido in entrambi i casi. Però è altrettanto vero che il privato è più ricettivo a questa sensibilità. Un imprenditore sa che per dare un futuro alla propria impresa deve investire sia capitalizzando che innovando. Inoltre non ha il problema del consenso. Ed è qui che casca l’asino.

Anche in un momento delicato come quello attuale, si ha l’impressione che i partiti continuino a fare battaglie di piccolo cabotaggio per piantare le proprie bandierine. Questo perché sanno che per governare serve anche fare scelte che rischiano di scontentare qualcuno. Così facendo però spingono i governanti ad amministrare. Cosa che poi, se vogliamo, non è difficilissima: mediando sulle diverse posizioni si trova la sintesi necessaria per far quadrare i conti. Così potrà essere contenta la ragioneria dell’ente, ma non si dà un indirizzo al territorio che può arrivare solo da scelte strategiche. Non a caso governare significa concentrare le risorse su una visione d’insieme che possa garantire uno sviluppo. In parole povere misure a maggior impatto sul Pil, ovvero spingendo su crescita e produttività. Perché così si dà solidità al territorio e si produce maggiore ricchezza dalla quale si potrà poi pensare di ottenere quei dividendi necessari anche per piantare qualche bandierina. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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