La melagrana impossibile rinunciarci

Frutto autunnale poliedrico e tanto buono

CESENA. Quei chicchi hanno un gusto particolare: un po’ aspro. Ma sono sono buoni. C’è chi preferisce condirli con un po’ di zucchero. Comunque in autunno della melagrana non si può fare a meno, anche se c’è un pò da impazzire per sgranarla. Però è un tempo ben speso perché poi le papille gustative ringraziano. Il soggetto è un frutto autunnale composto da una scorza rossa o rossastra all’interno della quale si raccolgono i succosi arilli rossi che sono la parte edibile che si sviluppa attorno ai semi. Adesso è un frutto gettonatissimo perché considerato una sorta di alimento-farmaco al quale attribuiscono moltissime proprietà. E’ originario di un’area tra la Cina e l’India e nei millenni si sia ben adattato a tutti gli ambienti con estati calde e inverni miti.

Le melagrane si mangiano prevalentemente crude. Essendo impegnative da sbucciare, molti preferiscono berne il liquido estratto dalla polpa, fresco o conservato, che prende il nome di succo o spremuta. Può essere anche utilizzato per ricette più elaborate o per produrre bevande alcoliche.

In purezza la melagrana è stupenda, ma è un frutto poliedrico. In cucina può essere utilizzato in tantissime ricette: dai risotti ai secondi a base di carne e di pesce, nelle insalate dove ci siano anche delle mele, oppure nelle macedonie e abbinato alla frutta secca o a un cioccolato con una bassa percentuale di cacao, ma anche nei dolci ci sta benissimo. Può essere usato per farcire torte, crostate, crema al mascarpone, ma anche pasticcera o chantilly. Ma si può realizzare anche una marmellata, semplice da preparare e buonissima per la colazione e la merenda. Al succo della melagrana vanno aggiunte mele e zucchero. Tendenzialmente due mele e duecento grammo di zucchero per quattro melagrane. 

La pianta poi è ornamentale ed in grado di abbellire qualsiasi giardino. E’ bella dalla primavera all’autunno. Interessante la mutazione delle foglie che si caratterizzano per avere una colorazione rossa nei giovani germogli, mentre man mano che prosegue la crescita diventano verde chiaro. Ma il meglio di sé lo da a primavera inoltrata quando i fiori arancio-rossi regalano scorci incantevoli, ma anche i frutti che maturano in autunno sono molto belli da vedersi tutti attaccati alla pianta.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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