Elogio alla tagliatella

Giovedì pomeriggio al bagno Alvaro di Gatteo Mare

CESENA. E’ stato un bel pomeriggio quello di giovedì. Al Bagno Alvaro di Gatteo Mare è andata in scena la terza edizione di Miss Tagliatella, organizzata dalla chef Albarosa Zoffoli e dallo chef Alessandro Spinelli. Si è trattato di un concentrato di divertimento, ma soprattutto di promozione e tutela di cultura e tradizione del territorio. Perché è proprio questo lo scopo di queste iniziative, rafforzare le nostre radici. In questo senso la cosa più bella è che oltre ai dodici concorrenti (dieci donne e due uomini) si sono cimentati anche quattro bambini. Col mattarello hanno tirato la sfoglia anche con discreti risultati. Alla fine erano giustamente orgogliosi della loro opera e, probabilmente, hanno capito che non c’è solo il fast food.

Albarosa Zoffoli e Paolo Teti, organizzatrice e presentatore

Per la cronaca, il titolo è stato vinto da Laura Mignani, 52 anni, consulente finanziario di Bologna. E’ amante dei primi piatti ed in particolare della tagliatelle alla bolognese, ma si considera più brava come pasticcera.Il suo dolce preferito è la zuppa inglese. Seconda classificata Sabrina Baglieri, 44 anni, impiegata di Ravenna. Al terzo posto Greta Vitali, 26 anni, store manager di Gatteo Mare.

Le prime classificate

Soprattutto è stato importante veicolare il messaggio che la pasta fresca, ma la tagliatella in particolare, deve essere tirata col mattarello, modalità che si sta perdendo. L’utilizzo della macchinetta per tirare la pasta sta diventando un’abitudine consolidata. Poi si usa un mix di farine per garantire un briciolo di rugosità. Ma il prodotto è completamente diverso rispetto a quello tirato col mattarello. Lo si capisce al tatto, ma soprattutto con il palato. Capita sempre più spesso di mangiare tagliatelle talmente lisce che fanno rabbrividire. L’aspetto è solo economico. Le spese per tirare la pasta con la macchinetta sono infinitamente più basse rispetto a quelle di assumere una sfoglina. Business giustificato da quella che sta diventata un’abitudine consolidata: preferire la quantità alla qualità. Però quello che si è imboccato è un sentiero pericoloso che innesca un altro percorso altrettanto temibile: l’appiattimento del gusto. 

PS Per come la vedo io il mattarello non può essere sostituito. Ma per quei ristoranti che lo hanno fatto e non vogliono tornare indietro potrebbe esserci un’altra soluzione: usare dei rulli in rame o del legno del mattarello. Il risultato non sarebbe lo stesso di una sfoglia tirato a mano, ma almeno il prodotto sarebbe più apprezzabile rispetto a quello garantito da quegli anonimi rulli lisci e in acciaio.

Un momento della kermesse

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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