Lunedì di fuoco per la politica

Tre notizie per nulla banali

CESENA. Si può anche far finta di niente, ma, per chi segue la politica, lunedì 14 giugno non è stato un giorno come gli altri. Sembra esserci stata una congiunzione astrale che ha portato a sovrapporsi tre notizie che non sono direttamente collegate, ma che hanno un  peso specifico e consentono divagazioni. Una è pubblicata sul Corriere della Sera: E’ un sondaggio che attesta i valori del gradimento dei politici. Quello di Draghi sale a quasi il 71 per cento, era al 61,3. Cresce anche quello del governo, dal 60,2 al 68,8. Successi ai quali  hanno contribuito campagna vaccinale e riaperture. Ma sono dati che fanno riflettere e che si potrebbero addirittura confermare se, come sembra, ci sarà una robusta ripresa economica. E a quel punto…

Nello stesso tempo non può passare inosservata l’intervista di Luigi Di Maio su La Stampa. Il ministro pentastellato parlando del “nuovo” 5Stelle lo identifica come il partito del ceto medio. Ha detto:  “Vogliamo tutelare le imprese, le professioni. Le partite Iva. La cultura di governo impone nobili compromessi”. Che differenza col movimento che voleva aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno, o che pontificava la decrescita felice e che puntava soprattutto sull’assistenzialismo. Verrebbe da dire: si nasce incendiari si muore pompieri.

Giorgia MELONI, “Fratelli d’Italia” . (foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Ma la notizia che potrebbe far più parlare è un’altra. E’ un fondo firmato da Alessandro Sallusti. Il neo direttore di Libero, giornale apertamente di centrodestra, boccia l’alleanza Lega, Fdi, Fi. Afferma: a oggi il consenso di Fratelli d’Italia è congelato all’opposizione però se dovesse mantenersi tale prima o poi si presenterà il problema che oggi tutti negano ma che esiste nei fatti. Cioè la contraddizione evidente che un pezzo di Centrodestra – Lega e Forza Italia – partecipa con Draghi al riposizionamento dell’Italia sullo scacchiere internazionale e un altro – Fratelli d’Italia – si muove autonomamente in tutt’altra direzione. Questo significa poco o nulla se parliamo delle elezioni amministrative ma è un macigno sulla strada di una futura possibilità di governare l’Italia. Un Paese che non ha una chiara e forte politica estera non può avere neppure una politica interna efficace, tante sono oggi le interazioni tra gli Stati e tra i centri di potere che sovraintendono all’economia e alla finanza. Un Centrodestra in ordine sparso nel mondo può vincere la corsa dei sindaci e forse pure le elezioni politiche. Ma difficilmente resisterebbe al governo un tempo superiore a un battito di ali. 

E’ facile o difficile trovare correlazioni fra le tre notizie? Quando si entra nel campo delle supposizioni ognuno può dare una propria chiave di lettura. Però pare di capire che c’è un riposizionamento fra i partiti che potrebbe far pensare che, in un sistema proporzionale, le sorprese ci potranno sempre essere soprattutto se gli italiani continueranno a gradire un certo metodo di governo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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