Nuova stagione della politica

Le ultime manovre nascondono segnali inequivocabili

CESENA. E’ finito il bipolarismo? E’ il tema che tratta oggi Il Domani con un articolo di prima pagina di Mario Giro. Il titolo è significativo: sta finendo a lunga fase della politica polarizzata. Non è una domanda, ma un’affermazione. Convinzione maturata dopo che lo scostamento del bilancio è stato votato all’unanimità. Un’operazione della quale Lega e Fratelli d’Italia avrebbero volentieri fatto a meno, ma alla quale hanno dovuto adeguarsi per non concedere tutto il palcoscenico a Berlusconi. Secondo Giro potrebbe essere la pietra tombale sulla polarizzazione o, comunque, l’occasione per tornare alla nobile tradizione politica italiana, quella della mediazione e del dialogo nello spirito costituzionale.

Una strada che però potrebbe essere battuta solo in presenza di un sistema elettorale proporzionale. E non è escluso che questa sia proprio lo sbocco finale di questa manovra. Una soluzione che non piacerebbe a Giorgia Meloni e Matteo Salvini che, pur avendo una buona dosi di voti (stando ai sondaggi), rischierebbero di essere relegati all’opposizione. Mentre restituirebbe centralità a Berlusconi, ma non solo. Anche Renzi e Calenda potrebbero  ritagliarsi un ruolo importante senza fare una lista unica, sempre che la legge elettorale non preveda una soglia di sbarramento troppo alto. Il proporzionale potrebbe piacere anche al Pd che non avrebbe il fisico per reggere il bipolarismo. Ma anche i 5Stelle (o una buona parte di loro) e la Sinistra potrebbero essere interessati. 

Ma sarebbe un bene o un male? Difficile rispondere a priori. Mediazione e dialogo di per se stessi sono positivi. L’esperienza insegna che le prove muscolari non hanno mai dato grossi risultati. Il problema sono il trasformismo e il rischio di accordi al ribasso. Di trasformisti la politica italiana è stracolma. Sono persone che meritano poca considerazione, però cadono sempre in piedi.  Il vero pericolo però sono gli accordi al ribasso. L’Italia non ha più bisogno di governicchi. Nel senso che non si può più tirare a campare. Mediazione e dialogo sono due belle parole, ma solo se declinate bene.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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