Governatori vergognatevi

Non si può essere autonomisti a corrente alternata. E Toti dovrebbe dimettersi

CESENA. Questa mattina si terrà un nuovo incontro tra governo e presidenti delle Regioni. Difficile immaginare come andrà a finire, ma, qualsiasi sia il risultato, i governatori ne escono male da questa vicenda. Pretendere che sulla pandemia da Covid siano prese misure nazionali significa delegare dal proprio compito. C’è poco da dire: chi ha sostenuto questa tesi dovrebbe dimettersi. Perché non è in grado di governare il proprio territorio e perché non si può giocare a scaricabarile. Inoltre è chiaro che in questo momento inasprire i provvedimenti restrittivi è impopolare e i governatori vogliono scaricare la patata bollente al governo. Ma non si può essere federalisti a corrente alternata. 

L’emergenza provocata dal Covid aumenta. Siamo già in allarme rosso, ma a macchia di leopardo. Ci sono territori in cui le cose vanno peggio. Per questo motivo è fuori luogo una decisione identica per tutta l’Italia. La scelta più logica, quantomeno, è istituire un coprifuoco alle 20/21 e chiudere il transito tra regioni. Poi dovranno essere i singoli governatori a valutare se nella loro area di competenza sia necessario istituire fare scelte più restrittive. Sono loro che, di concerto coi sindaci, hanno il polso della situazione.

I governatori sono eletti e pagati proprio per decidere. Fra l’altro sono gli stessi che usano il sostantivo autonomia ad ogni pié sospinto. Facile lanciare il sasso e tirare indietro la mano. Quello che da più fastidio è che si ha la netta impressione che questa decisione dalla volontà di scaricare sul governo l’onere della scelta che sarà impopolare. Alla faccia del richiamo alla rinuncia all’egoismo fatta nella giornata di ieri dal presidente della Repubblica.

Giovanni Toti, tratta da Wikipedia

Chi invece dovrebbe dimettersi, senza se e senza ma, è Giovanni Toti, governatore della Liguria. Quello che ieri ha scritto sugli anziani è semplicemente vergognoso. Essendo un giornalista conosce il peso delle parole. E’ chiaro che non si dimetterà. Ora si preoccuperà solo di far passare la bufera. Però non ci si può dimenticare che questo signore è destinato a diventare il presidente delle Regioni. Alla luce di quello che è successo i suoi colleghi dovrebbero bloccare la nomina. Non si può sempre fare finta di niente. Ma non succederà. Fra qualche giorno tutto sarà dimenticato. Non è giusto.  

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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