La Campana suona per Al “Dievel”

A 101 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 26 novembre), è morto, la sera di sabato 24 ottobre, 𝗚𝗲𝗿𝗺𝗮𝗻𝗼 𝗡𝗶𝗰𝗼𝗹𝗶𝗻𝗶, Il Diavolo (Al Dievel). Comandante partigiano del terzo battaglione della 77ª Brigata SAP “Fratelli Manfredi” che molti hanno conosciuto grazie all’album dei Modena City Ramblers, “Appunti Partigiani” che gli hanno dedicato insieme a “Africa Unite” una splendida ballata https://bit.ly/34rITj5.

Sui giornali che ne hanno dato la notizia, invece, più che per i valori che ha incarnato in tutta la sua vita, viene ricordato per la macchinazione (“perché era un esempio per gli altri” e si doveva screditarlo) ordita ai suoi danni che lo portò alla condanna per l’omicidio di don Umberto Pessina. 𝗢𝗺𝗶𝗰𝗶𝗱𝗶𝗼 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝗶 𝗳𝘂 𝘀𝗰𝗮𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝘁𝗼 negli anni ’90 – dopo la confessione degli autori materiali – nel processo di revisione a Perugia.

La sua fede incrollabile nei valori della pace e della libertà lo ha condotto ad una lotta che non si è fermata fino ad oggi. Per questo, voglio ricordarlo con le parole che, lui stesso, ci ha consegnato nell’album dei Modena e nell’ultima intervista, dello scorso 25 aprile, all’ANSA.

Al Museo “Cervi” di Gattatico, il 29 maggio 2005, Nicolini parla ai ragazzi durante un concerto dei “Modena” e dice: «𝘕𝘰𝘪 𝘴𝘰𝘨𝘯𝘢𝘷𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰. 𝘜𝘯 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘭𝘪𝘣𝘦𝘳𝘵𝘢̀; 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢; 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘤𝘦 𝘦 𝘥𝘪 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘦𝘭𝘭𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘦𝘯𝘪𝘵𝘢̀. 𝘏𝘰 85 𝘢𝘯𝘯𝘪, 𝘥𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢 𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘪 60 𝘦, 𝘱𝘶𝘳𝘵𝘳𝘰𝘱𝘱𝘰, 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤’𝘦̀. 𝘌 𝘢𝘭𝘭𝘰𝘳𝘢: 𝘳𝘪𝘧𝘭𝘦𝘵𝘵𝘦𝘵𝘦, 𝘳𝘢𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘢𝘵𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘰𝘵𝘵𝘢!». https://bit.ly/31MI56I

Nell’intervista all’ANSA, dello scorso 25 aprile, “Il Diavolo”, parlando della Resistenza, dice: «𝘓𝘢 𝘥𝘦𝘮𝘰𝘤𝘳𝘢𝘻𝘪𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘲𝘶𝘪𝘴𝘵𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦, 𝘷𝘢 𝘤𝘰𝘭𝘵𝘪𝘷𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘥𝘦𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘯𝘦 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘪 𝘪 𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘪𝘱𝘪, 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘯𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘦𝘯𝘶𝘯𝘤𝘪𝘢𝘵𝘪 𝘮𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘦 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘪 𝘷𝘢𝘭𝘰𝘳𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘪 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘲𝘶𝘪𝘴𝘵𝘢𝘳𝘭𝘢 75 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘧𝘢».

Ciao Comandante, ora è il tuo turno di riposo. Noi ti ricorderemo per quel tuo strano modo di essere cattolico-comunista, scomodo per tutti: per lo «stalinismo aberrante del Partito» e per la Chiesa bigotta e reazionaria di allora. Ieri la “campana ha suonato per te”: era quella della Torre Civica di Correggio che da sempre saluta i suoi sindaci nell’ultimo viaggio. Non c’è altro da aggiungere se non: Grazie!

Chi volesse saperne di più: https://bit.ly/3jtO3PK.

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