Diete chetogeniche e chetoni esogeni: quando il fai da te è pericoloso

Protocolli con bassissima percentuale di carboidrati possono portare ad apporti errati di macronutrienti se mal strutturati (in quel caso potrebbero veramente essere iperproteici), e determinare carenze di micronutrienti e squilibri elettrolitici, causando affaticamento, mal di testa, capogiri, nausea, fino a conseguenze più gravi.

In tema di nutrizione si sente spesso tutto ed il contrario di tutto. Per questo è facile cadere prede dell’ultima moda, la nuova dieta miracolosa che ci farà perdere peso senza sforzo. Un caso lampante sono le diete chetogeniche ed i chetoni esogeni. 

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Negli ultimi anni le diete chetogeniche (e tutte le diete low-carb che tentano di emularne i benefici) sono decisamente sotto i riflettori. Un protocollo a bassissimo tenore di carboidrati, nato un secolo fa per trattare l’epilessia in pazienti pediatrici non rispondenti ai farmaci, oggi ha un grandissimo potenziale contro obesità e molte patologie, ma spesso viene usato senza criterio con pericolosi percorsi fai da te, oppure viene demonizzato. 

Chi scredita questi protocolli li addita come iperproteici gridando al rischio di danno renale, oppure teme il rischio di chetoacidosi diabetica (che si manifesta invece in diabete di tipo 1 scompensato o se manca la somministrazione di insulina). La maggior parte delle diete chetogeniche è invece normoproteica, e la chetosi è un processo fisiologico che si instaura anche durante il digiuno. 

Il pericolo più grande è rappresentato dal fai da te: protocolli con bassissima percentuale di carboidrati possono portare ad apporti errati di macronutrienti se mal strutturati (in quel caso potrebbero veramente essere iperproteici), e determinare carenze di micronutrienti e squilibri elettrolitici, causando affaticamento, mal di testa, capogiri, nausea, fino a conseguenze più gravi. 

L’ultima moda sono invece i chetoni esogeni, proposti come miracolosi dimagranti in modo molto aggressivo da campagne di commercializzazione senza fondamento scientifico e senza la supervisione di un professionista. Con l’assunzione dei prodotti a base di chetoni esogeni si promettono i vantaggi di una chetogenica, ma senza doverne seguire il rigido schema alimentare. 

Peccato che, al contrario di una chetosi fisiologica ottenuta con l’alimentazione, la chetosi esogena riduca la capacità del corpo di utilizzare le riserve di grasso, e per avere dei risultati sarà comunque necessario seguire una dieta ipocalorica, magari ancora più restrittiva del necessario a causa di quanto appena detto! 

Questo dovrebbe far riflettere sull’importanza di rivolgersi ai professionisti della nutrizione se abbiamo particolari esigenze o anche se vogliamo avere una visione più chiara, cercando chi ci può dare le informazioni corrette anche in un semplice percorso di educazione alimentare. 

Dott.ssa Sara Benazzi – Biologo Nutrizionista 

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