Il volantino che imbarazza il Comune

FORLÌ – Questa donna e quest’uomo diedero la loro vita combattendo per la Libertà. Lei è Iris Versari, lui è Silvio Corbari.

Quest’uomo e questa donna, invece. Beh, loro proprio no.

Cosa c’entrano queste due coppie di persone tra loro? Niente. Non c’è possibilità di collegamento, nemmeno analogico.

O almeno così pensavamo.

Prendete il testo di presentazione del “Festival Caterina di Forlì – Accento di Libertà” in programma dal 17 al 19 settembre. Tre giorni che si annunciano carichi di polemiche.

Tra gli eventi che hanno attirato sulla carta l’attenzione e, diciamolo subito, anche critiche feroci, c’è quello del 18 settembre, intitolato “Forlì, ovvero il dramma della libertà e del potere”.

Così recita il testo:

“Città del duce Mussolini, passato alla storia come dittatore e città natale del più riconosciuto capo ideologico del terrorismo rosso delle Br, Giovanni Senzani. Città di estremi e di negazione della libertà, ma anche di lotta per la libertà. Teatro di amicizie trasversali come quella tra Nenni e o lo stesso Mussolini, e di vittime della repressione come Corbari e la sua compagna Iris, appesi in piazza Saffi quasi a lugubre anticipo di altri due amanti appesi a Milano. Città teatro dell’ultimo attentato omicida delle Br che fecero inginocchiare e giustiziare il mite senatore Roberto Ruffilli. E anche città di eroi semplici per la libertà, come don Pippo e tanti altri. Una serata per ricordare, guardarsi in faccia e sapere che la libertà è un bene prezioso e che l’oppressione ha molte facce”.

Qualcuno ha fatto notare che Forlì (città del duce?!?) non è Predappio e che a Branau am Inn non mettono certi lugubri concittadini nei volantini. Altri hanno detto che miscelare in un’unica serata medioevo, terrorismo, resistenza, fascismo, il barbaro omicidio del senatore Ruffilli, le Br, Caterina Sforza e don Pippo è un minestrone di sincretismo culturale.

Ma il problema principale è subito apparso un altro, ed è su questo che si concentrano le critiche.

vittime della repressione come Corbari e la sua compagna Iris, appesi in piazza Saffi quasi a lugubre anticipo di altri due amanti appesi a Milano

È apparso offensivo per tutti i forlivesi tracciare un paragone tra chi è morto per la libertà e chi quella libertà l’ha negata a un intero popolo, alleandosi con i nazisti e mandando centinaia di migliaia di italiani a morire in guerra.

Versari e Corbari (con i loro compagni Casadei e Spazzoli) sono stati decorati con la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Forlì, anche per merito loro, è Medaglia d’Argento al Valor Militare per la Resistenza.

Zattini e Melandri, assessore alla cultura

Dal punto di vista politico è l’ennesima vicenda imbarazzante in cui il sindaco Zattini si trova coinvolto, suo malgrado, in un momento non facile. La giunta ha di fronte a sè decisioni complicate, la crisi del Covid e la nota questione dell’aiutino sul centro commerciale.

Chiaro che finire in mezzo alle polemiche per un festival degli errori e degli orrori — come è stato chiamato dall’ANPI questo sfortunato evento — apra un nuovo fronte, finora inedito per un sindaco che, va detto a onor del vero, non è mai mancato a una celebrazione della Resistenza.

Gianluca Zattini e il vice Mezzacapo.
esselunga mezzacapo

E voi cosa ne pensate?

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