Dedicato alla maestra Sabrina

La classe 5 A, anno scolastico 2000/2001, della scuola elementare Diego Fabbri ricorda l'insegnante Sabrina Casadei prematuramente scomparsa.

Lo scorso 16 luglio 2020 è deceduta Sabrina Casadei. Insegnava storia, geografia ed italiano presso la scuola primaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo n. 1. Molto stimata nell’ambiente scolastico, in campo artistico e non solo è stata ed è unanimemente rimpianta. Ne è prova la testimonianza dei componenti della classe 5 A, anno scolastico 2000/2001, della scuola elementare Diego Fabbri, che hanno scritto un ricordo della loro ex insegnante, quasi una lettera aperta; un testo che oltre ai ricordi dei momenti passati in classe mette in evidenza il valore didattico ed educativo dell’insegnamento ricevuto.
Scrivono gli ex alunni rivolti alla maestra Sabrina: “Se dalla finestra del mio albergo mi affaccio e vedo…”; tu te lo ricordi? Eri solita dirlo durante le interrogazioni. Come per aiutarci, come per stimolarci. Noi sì. Lo ricordiamo. Noi, quella classe di bambini che hai accolto su quel tappetone verde, steso in aula per farci transitare gradualmente dal solo gioco della scuola materna ai banchi delle elementari. Noi, quei bambini di sei anni che hai accompagnato fino alla quinta elementare. Noi, quei ragazzi di ieri, gli adulti di oggi, ce lo ricordiamo. Noi che ti ricordiamo sempre come la Maestra Sabrina. La Maestra coi capelli rossi. E quel tuo rosso non era certo un rosso indeciso. Era un rosso vivo. Vivo come te. Come l’energia positiva che ti contraddistingueva sempre. Come quel tuo modo di fare e di esserci ogni volta. Come il tuo modo originale ma ricercato di vestire. Come quella voce accesa che riempiva la nostra aula quando ci leggevi Harry Potter prima, “La storia infinita” di Michael Ende, poi. Quanta passione ci hai messo in quelle letture. La stessa passione che hai trasmesso a qualcuno di noi. Che ti ricorda ancora come “la Maestra che mi ha insegnato a leggere”. Quella voce sempre accesa, come resti tu, ancora, accesa in noi. Con quegli occhi sempre sorridenti, che si inarcavano a mezzaluna ogni volta che, fiera, ci guardavi. Sorridevi. Ridevi. È così che ti ricordiamo. La nostra Maestra Sabrina. Con quel tuo temperamento sempre forte, deciso e allegro. Tu, che avevi sempre qualcosa da raccontarci. O da farci fare. Come i tuoi laboratori. Come le tue attività. Ci mettevi sempre alla prova, standoci un passo indietro per lasciarci fare ma sempre pronta ad affiancarci per sostenerci. Sempre pronta ad aiutarci. Ad insegnarci. Non perché il tuo ruolo lo richiedesse ma perché tu eri così. Imperfettamente umana, pronta anche a chiederci scusa se avevi visto o sentito male. Quante cose che ci hai insegnato della vita, in quei banchi, oltre quei banchi. I nostri primi banchi. Probabilmente, con la tua tenacia, più di tutto, ci hai voluto insegnare a lottare. A non mollare. Non sei mai stata una persona che lasciava perdere. Nemmeno con noi che avevamo pochi anni. Una volta qualcuno di noi ti ha chiesto perché ti arrabbiavi così tanto quando ci facevamo i dispetti tra di noi o quando facevamo qualcosa di sbagliato. Hai risposto con una frase semplice ma adatta ai bambini: “L’educazione ed il rispetto che pretendo quando mi arrabbio è per il vostro bene”. Ed avevi ragione. Ci si accorge di queste cose solo a distanza di tempo. Ci si accorge del significato grande dei piccoli gesti solo crescendo. Come quando, seduti sempre su quel tappeto, tu mettevi in atto i tuoi sondaggi e ci chiedevi, ad esempio: “Quanti di voi si mettono le dita nel naso?”. Con te, avremmo potuto parlare di tutto. Perché era questo il tuo modo di essere e di educarci. Fatto per darci tempo e spazio, per non farci mai sentire in difetto, ma sempre tutti uguali pur essendo completamente diversi. Era un vero talento. Unito alla tua grande abilità di insegnare in maniera coinvolgente e stimolante. Come quando trasformavi l’Emilia Romagna in un’orsa seduta con il cappello. O quando, per i loro colori, ci facevi immaginare le cartine geografiche come grandi lasagne. Ma per te questo era chiaro.
Ad oggi, è chiaro anche a tutti, che del tuo investimento fatto sui di noi, durato cinque anni, noi raccogliamo ancora i frutti. E di questi frutti il più bello è che ci hai insegnato a immaginare. E anche a sognare. A sognare sempre. Che qualche bacchetto e uno spago potevano diventare telai, che le polveri e l’acqua potevano diventare stampini per le mani. E, ancora, che carta, spago e bacchetti erano aquiloni liberi in cielo. E poi i colori, i ritratti, i dipinti. È così che ci hai sempre arricchito e mai mollato. Ci hai riempito. Riempito di idee. Ed è per tutto questo che, da oggi, ovunque saremo, “Se dalla finestra del nostro albergo ci affacciamo e vediamo…” noi ci ricorderemo di te e non smetteremo mai di andare oltre. Oltre gli orizzonti. Oltre la vita. Perché è proprio oltre a tutto quello che sembra che tu ci sarai. E tu resterai. Tu, che sei la nostra Maestra Sabrina”.

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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