Chapeau assessore Ferrini

Ha messo in luce una modestia e una voglia di imparare che non erano scontate

Un anno è insufficiente per esprimere un giudizio compiuto sulla giunta, sul sindaco e i singoli assessori. Serve più tempo. In questi dodici mesi sono state fatte cose buone, altre meno. Ma  è naturale. Il giudizio è sospeso anche perché l’attività amministrativa è stata (e sarà) condizionata dal virus.

La giunta in “ritiro” ai Cappuccini

Un’eccezione però può essere fatta per Luca Ferrini, assessore alle Attività produttive e alla polizia municipale. Ha stupito favorevolmente. Sia chiaro, dal punto di vista amministrativo non ha fatto niente di eccezionale. Anzi, nella primissima fase del suo mandato e su un paio di fatti specifici (luminarie e capodanno) è stato un po’ troppo in balia degli interlocutori. L’impressione è che tenesse di non concludere e non abbia avuto la necessaria determinazione nelle trattative.

Il giudizio è positivo sull’atteggiamento, non tanto sulle scelte. Quella valutazione del resto potrà essere fatta solo a fine mandato. Invece Ferrini ha stupito in modo favorevole per la voglia di conoscere e imparare per cercare di essere utile. Non era scontato.

Luca Ferrini

Spesso i politici sono convinti di essere degli unti del Signore e di avere la verità in tasca, una supponenza che non aiuta. Ferrini invece ha usato la filosofia dello studente che si siede al banco per imparare. “È un mondo che conosce poco, ma è umile, vuole imparare. Perciò sono ottimista” mi disse nell’autunno scorso, parlando di Ferrini, uno stakeholder che stimo e apprezzo.

Ma non era un passaggio scontato. L’esponente repubblicano è un politico di lungo corso. È stato anche segretario regionale dell’Edera. Quindi era reale il pericolo che avesse un approccio supponente. Invece non è successo. Probabilmente ha prevalso quella voglia di far parte di una giunta. E non certo per l’aspetto economico. Del resto essere nella squadra che guida la propria città è senza dubbio una delle principali soddisfazioni per una persona che ha la politica come principale passione. Una dimostrazione viene anche dall’approccio che ha avuto nel “ritiro” fatto dalla giunta dai frati Cappuccini, che non è il luogo più adatto per un ateo come lui. Chapeau.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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