Il Parco Fluviale del fiume Ronco: un’ipotesi da rilanciare

Sesta tappa dell'itinerario Magliano - Ronco

Richiamare l’attenzione sull’importanza dei “Meandri del Fiume Ronco” in questo contesto è un’operazione difficile e semplice contemporaneamente. Difficile perché chi scrive lo fa come ultimo in ordine di tempo e sicuramente senza le qualifiche degli esperti che da anni sostengono l’immenso valore naturalistico e paesaggistico di questa area. Nel contempo facile perché oltre 10 anni fa, in qualità di assessore all’Urbanistica e Pianificazione territoriale del Comune di Forlì firmai un protocollo d’intesa con i Comuni di Forlimpopoli, Meldola e l’Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena per lo studio delle caratteristiche della zona che doveva portare alla realizzazione del Parco fluviale del fiume Ronco. Da diverso tempo prima ero convinto dell’importanza naturalistica e paesaggistica della zona e osservo con piacere che gli enti prima citati hanno iniziato con costanza, insieme a diverse associazioni, a promuovere molteplici appuntamenti nelle zone frequentabili del sito per farlo conoscere ai cittadini e nel contempo stanno portando avanti progetti anche di recupero di alcuni manufatti storici presenti. Sicuramente un ruolo più energico del Comune di Forlì consentirebbe di riprendere almeno a ragionare sulla realizzazione del Parco Fluviale per dare al territorio forlivese un’oasi di grande valore ambientale, che deve essere in primo luogo salvaguardata, diventando punto di riferimento per chi ama la natura e di grande importanza dal punto di vista didattico per le scuole. 
Quando la realizzazione del Parco Fluviale era un obiettivo concreto del Comune di Forlì convocai un’assemblea pubblica la sera del 19 marzo 2007, presso il circolo ACLI di Magliano, per un confronto con i cittadini con la presenza di amministratori della Provincia, dei Comuni interessati e dei tecnici. 

Nell’occasione ebbi modo di relazionare facendo il punto della situazione: “Si comincia a delineare la possibilità di realizzare il progetto di valorizzazione ambientale e paesaggistica dell’area di 232 ettari intorno all’alveo del fiume Ronco, in precedenza interessata da attività estrattive.
La previsione di “Parco Fluviale” contenuta nel Piano regolatore generale, consente di avviare un processo di riqualificazione complessivo della zona attraverso una sua valorizzazione ambientale e paesaggistica. Nell’ambito del territorio del Comune di Forlì, il progetto interessa circa 4 Km dell’asta fluviale del fiume Ronco. I molteplici interventi estrattivi succedutisi negli anni hanno prodotto alcuni specchi lacustri rivelatisi talmente interessanti dal punto di vista naturalistico ed ambientalistico, da essere inseriti dalla Regione Emilia-Romagna fra i Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) con il nome di “Meandri del fiume Ronco”.
Il progetto generale di riqualificazione prevede la valorizzazione dell’intera zona, da destinare a fini sportivi e ricreativi. In tal senso il Piano Regolatore ha individuato alcuni ambiti dove i privati potranno intervenire, seppur nel rispetto di tutta una serie di indirizzi finalizzati alla tutela della natura e dell’ambiente. Nel concreto, sarà possibile ampliare il campo da golf di Magliano, senza dimenticare il riutilizzo complessivo a fini turistici e sportivi, ivi compresa una scuola di vela nel lago formatosi su via Tibano. Si coglie l’occasione per informare che il complesso sportivo-ricreativo Ronco Lido, assegnato in gestione a privati in esito ad un bando pubblico, è interessato proprio in questo periodo da importanti interventi di riqualificazione, dopo quello eseguito dal Comune di Forlì nel 2002.
Potenzialmente, sull’intera area in questione sono realizzabili sei progetti naturalistici – sportivi – ricreativi da parte dei privati ed uno pubblico a cura del Comune di Forlì.
Quest’ultimo riguarda un’area demaniale degradata di circa sei ettari, posta fra l’alveo del fiume Ronco e l’argine esistente. E’ intenzione dell’Amministrazione di realizzarvi un’area verde, allagabile durante gli eventuali momenti di piena e con modeste funzioni di cassa di espansione. Si creeranno, inoltre, percorsi ciclo-pedonali ed a cavallo, aree di sosta per l’osservazione della fauna e della flora, una zona per la didattica ambientale ed una pista ciclo – pedonale sulla sommità dell’argine esistente, che permetta un collegamento con i progetti dei privati.
Il progetto complessivo di valorizzazione, promosso dalla Provincia di Forlì-Cesena e condiviso dai Comuni di Forlì, Bertinoro, Forlimpopoli, riguarda il tratto del fiume Ronco che va dalla via Emilia (Ronco Lido) fino a Meldola (Ponte dei Veneziani). Gli enti coinvolti hanno già manifestato la volontà di attuare il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2003, con l’elaborazione di un “piano territoriale” omogeneo e condiviso. Tale piano servirà da indirizzo per gli atti di pianificazione che le Amministrazioni adotteranno nelle zone in questione, ma fungerà anche da linea guida per gli interventi di sistemazione fluviale disposti dagli Enti competenti.
Come primo passo si è deciso di effettuare una ricognizione dello stato di fatto dei luoghi e della pianificazione esistente, individuando le emergenze ambientali, le criticità e le priorità. Allo scopo, è già stato affidato un incarico a Giancarlo Tedaldi, Direttore del Museo di Ecologia di Meldola. Il professionista si sta confrontando con tutti gli Enti, le Amministrazioni e i cittadini al fine di redigere un documento di analisi che costituisca la base su cui progettare il piano territoriale.
Si sta valutando, inoltre, di allargare l’area di valorizzazione fluviale del Ronco almeno fino a Coriano e Bagnolo, alla luce di possibili interventi pubblici: lo scopo è garantire l’invarianza idraulica a scala territoriale e il trattamento delle acque di prima pioggia.
Per ultimo, sempre nell’ottica di un allargamento del perimetro del parco fluviale, si segnala la previsione di una consistente area verde di circa nove ettari posta sempre lungo il fiume Ronco, quale compensazione ambientale dell’ampliamento della zona industriale di Villa Selva conseguente al trasferimento delle sedi di due primarie aziende locali, come la Ferretti S.p.A. e il Consorzio Querzoli”.
Passarono cinque anni durante i quali le elaborazioni progettuali e gli studi vennero definiti e il confronto fra gli enti si concluse dando la possibilità nel 2012 al Consiglio provinciale di Forlì-Cesena di approvare l'”Accordo territoriale tra la Provincia, l’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, il Servizio Tecnico di Bacino della Romagna ed i Comuni di Forlì e Forlimpopoli per la riqualificazione fluviale del Ronco-Bidente fra il ponte della via Emilia e la confluenza del torrente Salso”. Nell’atto deliberativo vennero elencati i fondamentali passaggi burocratici intervenuti nel corso del tempo, a partire dal 2003 quando fu sottoscritto il primo Protocollo d’Intesa fra gli stessi enti, nel quale si condividevano le strategie di tutela e valorizzazione della zona prevedendovi la realizzazione di un “Parco fluviale intercomunale” e nel 2008 con il finanziamento di uno studio naturalistico-ambientale dell’area, al fine di disporre di uno strumento conoscitivo propedeutico alla progettazione. Si dava altresì atto di uno studio del 2006 propedeutico alla realizzazione di casse di espansione in alcuni corsi d’acqua principali della Romagna, compreso il Ronco. Nella zona in questione venne prevista la possibilità di espandere le acque di piena sui terreni laterali extra alveo per la messa in sicurezza dell’intero sistema fluviale nel tratto di pianura, che si presentava problematico per la presenza di infrastrutture che limitano la possibilità di adeguamento dell’alveo alle portate con tempo di ritorno duecentennale. 
Questi ultimi interventi sono stati realizzati mettendo maggiormente in sicurezza quel tratto di fiume. Mentre sono stati bloccati i progetti sulle aree private e di conseguenza anche l’impegno del Comune di Forlì è scemato. La Giunta comunale guidata da Roberto Balzani, che si insediò proprio nel 2012, non ritenne meritevole di approvazione la ratifica dell’Accordo territoriale soprattutto perché non condivise gli interventi da parte dei privati, che in alcuni casi hanno comunque avviato delle attività con un sicuro impatto sul territorio.
Nel frattempo sono trascorsi otto anni. Da dove ripartire se si vuole valorizzare, limitando al minimo gli interventi, un patrimonio così importante e così poco fruito? Sicuramente dal valore dei Meandri del Fiume Ronco e dal lavoro svolto dal centro visite dello Spinadello.  

Gabriele Zelli

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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