Carpena: dove convivono agricoltura e tennis

Terza tappa dell'itinerario Magliano - Ronco

Proseguendo lungo il tratto asfaltato di via Maglianella, sulla destra, si inizia a costeggiare il fiume Ronco e le zone naturalistiche che contraddistinguono quella parte di territorio. Mentre sulla sinistra si possono notare i terreni dell’Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Forlì, fondata nel 1872, allorchè fu istituita presso l’Istituto Tecnico situato nel Palazzo della Missione in Piazza Morgagni, attualmente sede della Provincia, la Stazione Agraria Sperimentale di Forlì, con decreto del 4 gennaio emanato dall’allora Re Vittorio Emanuele II. Con Regio Decreto del 5 agosto 1910 la Stazione Agraria Sperimentale  fu trasformata in Laboratorio Autonomo di Chimica Agraria, che iniziò a operare il 1 aprile 1911.
Il laboratorio divenne immediatamente importante a livello nazionale per le sue peculiarità di provvedere al controllo di tutte le sostanze direttamente od indirettamente utili all’agricoltura. Nel 1967 venne trasformato in Sezione Operativa periferica dell’Istituto Sperimentale per la Frutticoltura  di Roma ed ha operato presso l’edificio di piazzale della Vittoria fino agli anni ’90 del secolo scorso, prima di trasferire le attività nella nuova sede di Magliano. Mentre l’edifico di piazzale della Vittoria fu ceduto al Comune di Forlì e chi scrive, in qualità di assessore al 
Patrimonio, seguì dal 1986 la trattativa per l’acquisto avendo la civica amministrazione necessità di trasformarlo in sede scolastica; qualche anno dopo fu destinato ad ospitare la sede di alcuni corsi di laurea in Economia e commercio dell’Università di Bologna, sede di Forlì, attività che prosegue tuttora.

L’ex Istituto Sperimentale di Frutticoltura 
Il complesso architettonico, costituito da due edifici collegati da percorsi coperti, si articola su tre piani. Quando fu costruito, fra il 1932 e il 1935 su progetto dell’ingegner Arnaldo Fuzzi (1893 – 1974), fu denominato Stazione Agraria “Arnaldo Mussolini”. Il seminterrato era destinato ai servizi, il piano terra rialzato conteneva i laboratori delle sezioni di chimica e di biologia vegetale, gli uffici amministrativi e la biblioteca. Il piano superiore accoglieva il primo nucleo del museo Pietro Zangheri e la sezione zootecnica. L’area retrostante era destinata ad aiuole sperimentali, mentre sul fondo si ergeva una palazzina adibita a stazione meteorologica e ad abitazione del custode. 

Unità di Ricerca per la Frutticoltura oggi
Essendo un’eccellenza a livello nazionale è opportuno ricordare la genesi di questo ente e specificare l’attività che svolge. Nel 2007 con l’attuazione del piano di riorganizzazione del Centro è diventato  Unità di Ricerca per la Frutticoltura e si occupa, come si può leggere dal relativo sito, “delle principali specie frutticole, con attività di ricerca prevalente nei settori del miglioramento genetico, finalizzato alla innovazione varietale per caratteristiche agro-pomologiche e resistenza alle principali avversità biotiche e abiotiche, e con particolare riferimento alla valutazione di nuove varietà e portinnesti, salvaguardia e caratterizzazione del germoplasma frutticolo tradizionale regionale e valorizzazione delle migliori risorse genetiche”.
A Magliano il CRA-FRF dispone di una sede, in via La Canapona 1, e di un’azienda sperimentale di circa 40 ettari interamente coltivati, di serre, di attrezzature per la sperimentazione frutticola ed agronomica, di laboratori per studi genetici, genomici, biochimici, fisiologici e per analisi qualitative e nutraceutiche dei frutti.
Gli adetti ai lavori in campo agricolo ben conoscono il CRA-FRF di Forlì che ha in corso attività di sperimentazione e di ricerca sulle principali specie frutticole diffuse negli areali colturali del Nord (ciliegio, melo, pero, pesco e susino) e, limitatamente alla fragola, nell’intero territorio nazionale. “L’attività è in gran parte finalizzata all’innovazione varietale”, come viene specificato sul sito, “ed effettua studi varietali, genetici, realizza programmi di miglioramento genetico e di selezione varietale con tecniche tradizionali, supportate da strumenti della genomica e della proteomica per incrementare produttività, qualità, sapore, valore nutraceutico dei frutti e minimizzare gli effetti negativi di fattori biotici ed ambientali. Con le stesse finalità effettua ricerche in campo agronomico, nutrizionale degli alberi e su altri aspetti di tecnica colturale al fine di favorire una produzione frutticola sostenibile a basso impatto ambientale”.
A Magliano si studia inoltre la caratterizzazione qualitativa e nutraceutica dei frutti alla raccolta e nel post-raccolta (simulando i tempi di consumo). L’attività di ricerca e sperimentazione sulla fragola è estesa anche al settore vivaistico e a quello di supporto ai processi certificativi delle piante. 
Benché i risultati dell’attività di ricerca siano rivolti in primo luogo alla frutticoltura settentrionale, dell’Emilia-Romagna in particolare, la loro ricaduta, in diversi casi, ha una valenza nazionale sia per l’impostazione delle singole ricerche, sia per l’alto livello di coordinamento dell’attività con altre Unità e Centri del CRA e con le principali Istituzioni scientifiche italiane.

È arrivato il momento di lasciare la via Maglianella per iniziare il percorso sul greto del fiume Ronco. Poco prima dell’agriturismo “La Lenticchia”, numero civico 12/f, sulla destra, delimitato da una sbarra facilmente superabile di lato, un sentiero ci dà la possibilità di immergerci nell’oasi di Magliano. Vale però la pena accennare che poco più, oltre all’agriturismo, si intravedono il centro abitato di Carpena e il Circolo Tennis. 

L’agriturismo “La Lenticchia”
L’agriturismo “La Lenticchia”, praticamente inglobato nell’Oasi di Magliano, è un’azienda agricola biologica, una piccola osteria vegana e un B&B per ospitalità rurale, come si può leggere dal sito, dove si può mangiare quello che viene prodotto nell’orto e nei campi.
I titolari sono custodi di grani antichi e sapori di un’agricoltura ormai dimenticata, che vivono l’anno scandito da semine e raccolti, e offrono l’opportunità di scoprire i ritmi lenti della natura, con i suoi gusti, suoni e colori. 

Il centro abitato di Carpena
Il nome della frazione ha origine da un fitotoponimo, cioè un toponimo derivato dal nome di una pianta. Come spiega lo studioso Marino Mambelli: <<Carpina e Carpena si legge su un atto del Libro Biscia di San Mercuriale (IX secolo), mentre sulla Descriptio Romandiole (XIV) viene indicata come Carpene. Giovanni di Mastro Pedrino sulla sua Cronica (XV) cita Carpena, così pure Sigismondo Marchesi (XVII). In Italia sono molti i toponimi dedicati al Carpino; ne ricorda alcuni Giovan Battista Pellegrini: Carpinelli (Lucca), Càrpen (Belluno), Carpinella (Arezzo) Carpineto (Caserta). Antonio Polloni ne ha raccolti alcuni racchiusi nella sola Romagna: Madonna del Carpine (Lugo), Carpine (Tredozio), Carpineto (Brisighella) e Carpena (Forlì).
Ma la nostra pianta è il Carpino o la Carpenella? I Carpini, facili ad esser fra loro confusi quando le piante hanno soltanto le foglie, scrive Pietro Zangheri, si distinguono invece molto agevolmente allorchè sono presenti le fruttificazioni. Il Carpino betulus le ha in grappoli pendenti con involucri fogliacei dentati l’Ostrya; ossia la Carpinella, le ha invece disposte a guisa di palloncini. Per entrambe il nome dialettale è “Chèrpan”>>.

Il Circolo Tennis
Risale al 1973 la costituzione della cooperativa, su iniziativa di 12 soci fondatori, che sarà in grado di costruire le prime strutture che daranno vita al Tennis Forlì inaugurato nel 1977. Da allora le attività sportive si sono sempre caratterizzate con ottimi risultati tanto da diventare punto di riferimento tennistico a livello locale e nazionale.
Attualmente i soci sono circa 400 e con i loro famigliari raggiungono un bacino di utenza potenziale di circa 1.000 frequentatori, che possono avvalersi dei servizi della struttura che nel corso degli anni è stata ampliata e migliorata.

Gabriele Zelli  

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016).