Coronavirus: è ora di pensare anche al futuro delle imprese

Grido d'allarme e proposte della presidenza della Confesercenti cesenate

Il commercio vive un momento molto difficile. Forse il più duro. Servono supporti. Questo il grido d’allarme della presidenza della Confesercenti cesenate.

La situazione che il nostro Paese sta attraversando, con gravi perdite di vite umane e uno sforzo sanitario enorme, avrà, purtroppo, anche gravi ripercussioni sul piano economico e sociale. 

Gli imprenditori che operano nel commercio, nel turismo e nei servizi, già in difficoltà dopo anni di crisi, rischiano di non riuscire a rialzarsi dopo questo ennesimo colpo. 

Cesare Soldati

Tutto ciò ci costringe a pensare non solo a come affrontare il presente, ma anche e soprattutto a programmare il futuro. Se vogliamo che l’economia del nostro Paese riesca a superare questa emergenza occorre uno sforzo enorme, e senza perdite di tempo, da parte di tutte le forze in campo. 

A chi ha responsabilità politiche e istituzionali a qualsiasi livello, diciamo che non è il momento della polemica e delle divisioni ma della coesione. In questi frangenti non possono prevalere interessi di parte o posizioni di rendita: è il momento della responsabilità e della salvaguardia degli interessi generali, di tutta la collettività.

Con i Decreti emanati in queste settimane, la priorità di intervento è andata in direzione della spesa sanitaria, a finanziare gli ammortizzatori sociali e più di recente a sostenere gli Enti Locali nella gestione delle emergenze. Servono risposte certe e urgenti anche per salvare le imprese, sfiancate da un mese senza incassi ma con le spese da sostenere.

Cesare Soldati

Ci rivolgiamo a tutti gli Enti chiamati a fare la propria parte in base alle responsabilità attribuite ad ognuno: Governo, Regione, Amministrazioni Locali, Camere di Commercio, Istituti di Credito.

Sono necessarie ed urgenti alcune misure basilari, fra cui:

– la cancellazione totale di una serie di imposte e tributi, da definire in tavoli di concertazione nazionale e locali. È illusorio ritenere che le imprese saranno in grado di fare fronte a determinati costi con un semplice posticipo di due mesi rispetto alla naturale scadenza. In ambito locale, riteniamo si possa azzerare la tassa di occupazione del suolo pubblico per il 2020 e depennare la TARI almeno per il periodo di chiusura delle attività; 

– il posticipo al 31 dicembre di tutte le scadenze fiscali e tributarie, nazionali e locali che non dovessero essere cancellate. In questo caso il tributo dovrà essere dilazionato nelle successive due annualità;

– l’estensione delle agevolazioni per i canoni di locazione, sia riguardo al numero dei mesi sia riguardo alle categorie catastali, e la possibilità di posticipare di un anno la scadenza del contratto;

– la riduzione dell’IMU per i fabbricati utilizzati dalle imprese soggette alla chiusura o sottoutilizzati a causa dell’epidemia;

– in previsione di una graduale ripresa dei consumi e con la volontà di tornare ad impegnare tutto il personale nelle aziende, andrebbe previsto uno sgravio contributivo per il primo anno di attività dopo la riapertura;

– la riduzione degli affitti di immobili di proprietà pubblica, proporzionale al periodo di inoperosità;

– finanziamenti a lunga scadenza a tasso zero per liquidità immediata alle piccole e medie imprese, da agevolare e velocizzare anche grazie al sistema dei Consorzi Fido;

– attivare, anche in sede locale, un tavolo operativo fra Istituti di credito, Amministrazioni Comunali e Associazioni di categoria per monitorare regolarmente le azioni intraprese ai fini di veicolare liquidità alle imprese;

– ragionare pensando al domani ed al ritorno ad un territorio “vivo”. Servono risorse, quindi, per organizzare la ripartenza. Presumibilmente, per l’estate, dovrebbe essere preferibile puntare su piccoli eventi diffusi e non manifestazioni di massa. Per l’autunno e l’inverno andrebbero programmate iniziative in grande stile, di richiamo ed impatto.

Come Associazione saremo al fianco dei nostri soci e di tutti gli imprenditori, con proposte al mondo politico, servizi e consulenze, con la professionalità che da sempre ci contraddistingue. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.