Molti posti di lavoro ancora poco sicuri

Post di Marcello Borghetti (Uil)

Nei luoghi di lavoro ancora non è tutto a posto dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori. Emerge dal post che sabato sera Marcello Borghetti, timoniere della Uil di Cesena, ha pubblicato nella sua pagina Facebook.

Si sta giustamente cercando di sdrammatizzare in questo sabato sera, fra scherzi, video party con amici e tanto altro fatto, per cercare una calma apparente. Ma oggi le segnalazioni di tante lavoratrici e lavoratori, che garantiscono la continuità produttiva e sono senza dispostivi igienici è preoccupante. Siamo impegnati a ciclo continuo, sindacalisti, delegati, operatori dei servizi, ad un lavoro di presenza telefonica, di sostegno e di invito alla tranquillità che appare molto in salita. 

Marcello Borghetti

Personalmente ho continuato a ribadire con forza che dobbiamo affidarci e fidarci delle indicazioni dell’autorità sanitaria territoriale, perché da qui si parte, senza alcuna ombra di dubbio!!! Tuttavia il virus è in giro, alcuni casi in alcune aziende del cesenate ci sono già, ormai iniziamo a conoscere personalmente persone contagiate ed in quarantena, mancano i dispositivi di protezione individuale e l’invito alla compostezza è fatto con un appello privo dei primi strumenti che i lavoratori chiedono per tutelare la loro salute, quella delle loro famiglie e dei loro figli, ad esempio mi riferisco alle Mascherine. 

Come Uil con tutti i colleghi dei sindacati siamo in attesa della pubblicazione del decreto, frutto dell’importante lavoro di confronto fra sindacati e Governo, e contenente  i provvedimenti sanitari e le misure di sostegno al lavoro, per favorire una riduzione lavoro, e il sostegno al reddito, il sostegno alle famiglie, l’assistenza ai figli e agli anziani e tante altre misure e da subito saremo impegnati in uno sforzo straordinario per garantire a tanti cittadini un sostegno concreto su tanti fronti, ma mandarli a lavorare con un virus che ha già bussato alle nostre porte e mascherine e disinfettanti che non si trovano, rasenta una situazione ai confini del tragico.  Sembra paradossale insistere tanto sulle mascherine e disinfettanti, quando la priorità è quella di attrezzare nuovi posti di rianimazione e reperire rapidamente infermieri e personale sanitario; ma le persone che pure garantiscono servizi vitali come nei negozi di prodotti alimentari, le cassiere e poi tutti coloro che mantengono attiva qualsiasi produzione, se mandati in giro e al lavoro e a stretto contatto senza adeguate protezioni, non sono potenziali veicoli del virus? Dunque, non finiranno per incrementare casi per ospedali ormai saturi con il personale sanitario allo stremo? 

E allora se mancano dispositivi di protezione individuale e si vuole tornare ad una situazione sotto controllo, non era forse meglio 15 giorni di ampio fermo produttivo come chiesto dai sindacati, insistendo sul dare la priorità alla salute? 

Occorre stare uniti, senza ombra di dubbio, molte polemiche, assolutamente fondate, sono solo rinviate e speriamo che questa situazione porti una lezione e buon senso sui tagli fatti in questi anni, ma annunciare  persino mascherine gratis, quando il problema è la loro assenza, anche negli ambienti ospedalieri, è emblematico di uno scollamento fra alcune cose che si dicono ed una realtà tutta diversa. Faremo comunque il massimo nell’interesse collettivo. Faremo il massimo e questo è certo!

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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