Riflessioni dopo l'inchiesta del Carlino
Interessante l’inchiesta fatta ieri dal Resto del Carlino sulle difficoltà di collegamento fra Cesena e Cesenatico. Due pagine che fanno anche riflettere. Innanzitutto ci sono due interventi infrastrutturali che non possono più essere rinviati. Una è la circonvallazione di Calabrina. È l’ultimo tassello che manca alla cosiddetta Cervese bis per rendere più agevole il collegamento col mare da chi esce dal casello di Villa Chiaviche. L’altro è l’alternativa alla via Cesenatico. Sarebbe più per il traffico locale anche se di potrebbe collegare al Gronda/Bretella. Si tratta della prosecuzione di via Assano che andrebbe a sbucare a Macerone, in pratica al confine con il comune di Cesenatico. Entrambe non sarebbero la panacea di tutti i mali, ma aiuterebbero in maniera considerevole a rendere più agevole il collegamento. Però sono progetti fermi da tanti anni e, per un motivo o per l’altro, colpevolmente non decollano.
Ma non è tutto. Per un territorio che punta sul turismo la raggiungibilità è un asset fondamentale. Quindi sulle infrastrutture dobbiamo recuperare un gap pesante. Importante potrebbe essere l’aeroporto di Forlì. Adesso dalla stazione ferroviaria di Bologna raggiungere le nostre località costiere è un calvario. Quindi, visto l’investimento che sarà fatto, si devono attrezzare i collegamenti tra l’aeroporto di Forlì e la costa.
Anche a basso costo. Perché nell’epoca dominata dai viaggi low cost a basso prezzo non si può pensare di fare cassa con i servizi. Sarebbe una contraddizione. L’esempio deve essere quello di Beauvais Tillé, terzo aeroporto di Parigi. È a ottanta chilometri a nord della capitale francese. È utilizzato soprattutto da Ryanair e Wizz Air. Gli autobus partono circa venti minuti dopo l’arrivo del volo ed hanno un costo di 29 euro a persona andata e ritorno. Se non si programmerà un servizio simile la riapertura dell’aeroporto sarà inutile o quasi.
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