L’uomo forte e l’egoismo

Le persone cercano il benessere e si aggrappano a chi lo promette

Gli italiani vogliono l’uomo forte. È il refrain di questi giorni. L’argomento è tornato alla ribalta con forza dopo l’ultima ricerca del Censis. Quella appena certificata comunque non è una novità in assoluto. Io, perlomeno, è da tempo che ho questa sensazione. Il problema è da ricercare in una forma di egoismo. 

In fin dei conti le persone cercano il benessere. Vogliono vivere bene e non avere problemi. Poi si possono fare tanti discorsi filosofici, ma lasciano il tempo che trovano. Soprattutto se devono comportare sacrifici.

Invece la realtà è diversa. La vita non è un luna park. Ci possono essere momenti in cui va tutto bene, ma poi c’è il rovescio della medaglia. È ciclico. L’economia è sempre stata così, ha alternato momenti positivi ad altri negativi durante i quali a qualcuno il cerino deve restare in mano. Quindi, come in qualsiasi azienda, servono programmazione e investimenti. La spesa incontrollata nel medio/lungo termine provoca scossoni. E l’ultimo è stato talmente forte che ha terremotato un’intera classe media che fatica a ripartire. Da allora il “ventre molle” della popolazione ha cercato l’uomo della provvidenza. Prima Renzi, poi i 5Stelle, adesso Salvini. Ora spunta lo a Meloni poi toccherà a qualcun altro. Di questo passo di leader ne bruceremo a profusione.


Il problema è semplice: promettono (o fanno intendere) la luna nel pozzo. Poi, quando vanno a governare, toccano con mano la realtà e non possono mantenere le promesse senza mettere a rischio l’equilibrio economico del Paese. Perché, sia chiaro, era un’altra l’epoca in cui le casse dello Stato erano una mucca da mungere. Ne paghiamo ancora le conseguenze. Adesso servirebbe solo una cosa: la buona politica. Che sia in grado di rilanciare il paese. Ma quella non promette miracoli. Anzi, il contrario. Magari ti chiede di andare una volta in meno in pizzeria per poter mettere fieno in cascina per garantire un futuro ai giovani. Si chiama concretezza. È tanto bella quanto impopolare. Ed allora la gente preferisce puntare sull’affabulatore di turno che promette i fuochi d’artificio con effetti speciali. Se poi non andrà bene avanti col prossimo. Fino a quando? Soprattutto fino a quando il sistema Paese potrà reggere questa situazione?

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.