La buona politica non porta voti

Adesso siamo al mordi e fuggi e la programmazione va a farsi benedire

Il maltempo ha provocato tanti danni in molte zone d’Italia. Venezia è solo la punta di un iceberg. Il nostro territorio non ha sofferto. Non dobbiamo dire grazie all’indulgenza divina, ma all’opera di amministratori regionali illuminati.! Più di trent’anni fa nelle nostre zone l’allarme rosso scattava per molto, molto meno. Se ci fossimo trovati a dover affrontare allarmi meteo come quelli di questi giorni avremmo avuto il territorio devastato. Poi, all’inizio degli Novanta la Regione approvò un imponente piano idrogeologico. Nel Cesenate si fecero lavori per circa cinquanta miliardi delle vecchie lire. Se non ricordo male.

I danni provocati dal maltempo

Fra l’altro si intervenne lungo l’asta del Pisciatello, uno dei corsi d’acqua più a rischio, e non fu nemmeno facile convincere una parte dei residenti. Non gradivano l’intervento. Roberto Sacchetti, responsabile dei lavori, faticò le tradizionali sette camicie per evitare forti contrapposizioni. Sta di fatto che adesso la situazione è molto più tranquilla. Questo non vuol dire che va tutto bene madama e la marchesa. Però si fece un considerevole passo in avanti con enormi benefici. Per tutti.

Adesso che sono passati almeno venticinque anni, sarebbe interessante calcolare quanti soldi sono stati risparmiati. Sì, perché le emergenze oltre a creare problemi alla popolazione hanno un costo sociale. In alcuni casi anche piuttosto alto. Un calcolo è impossibile. Di sicuro il risparmio è stato notevole e le persone, nel contempo, non hanno avuto disagi. Nello stesso tempo è stata aiutata l’economia, aspetto che non deve essere sottovalutato.

Eppure di tutto questo non si è mai parlato. Di campagne elettorali ne ho seguite parecchie. Il tema del dissesto idrogeologico è sempre stato gettonatissimo, ma quell’intervento non è mai stato citato. Invece, a mio avviso, è il più classico esempio di politica keynesiana. Non a caso mi verrebbe da dire che stiamo parlando di buona politica. 

Credo che investire dieci miliardi all’anno per mettere in sicurezza il territorio nazionale al sistema Paese garantirebbe molti più vantaggi di reddito di cittadinanza e quota 100 messi assieme. Come dite? Non avrebbe lo stesso effetto mediatico e non ci si potrebbe costruire una campagna elettorale. Avete ragione. Ma cosa ci posso fare. Questo (politici ed elettori) è quello che passa il convento

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.