Lattuca alza l’asticella

Il sindaco vuole andare oltre la gestione ordinaria e impostare la città del futuro

Tendenzialmente buono. Il primo bilancio della giunta Lattuca supera l’esame, ma la novità è un’altra. Procediamo con ordine. Da ieri si conoscono i particolari sulla manovra finanziaria.  Le associazioni datoriali sono soddisfatte perché non sono aumentate le imposte. Temevano un balzello che sarebbe servito per reperire i fondi per coprire le maggiori spese necessarie per finanziare le promesse elettorali. Innanzitutto sulle materne. Ma presentarsi al primo bilancio con una stretta sulle tasse sarebbe stato sbagliato. Il mio vero timore era un altro, che per trovare i soldi fosse aumentato l’indebitamento e diminuiti gli accantonamenti. 

Enzo Lattuca

È chiaro, ognuno su un bilancio ha la propria visione. C’è chi ritiene che con gli interessi bassi si possa aumentare il debito pubblico. Io sono di parere opposto. Resto una formichina. Allo stesso tempo ritengo importante garantire un buon livello di accantonamenti contro i rischi. Sono fondamentali per la solidità di una struttura, qualunque essa sia.

Di contro c’è l’operazione sulle multe che dovrà portare in cassa un milione e 800 mila euro in più. Una crescita del sessanta per cento. Non è poco. Di certo farà discutere. Però è anche vero che non è un prelievo forzoso. Rispettando il codice stradale non si corrono rischi. Un conto però è usare quella clava come deterrente, un’altra per fare cassa. Tutto dipenderà come certi strumenti saranno usati. Ci ricordiamo tutti i tempi in cui il velox veniva posizionato nei soli cento metri di E45 con il limite dei cinquanta.

Il sindaco tra gli assessori Castorri e Acerbi

Per gli investimenti è buono l’impegno sulle manutenzioni stradali. Non tanto per la cifra. Un milione e 400 mila euro all’anno non sono pochi, ma neppure tantissimi. È positivo il metodo. Di solito si utilizzavano gli avanzi, invece adesso c’è una programmazione che parte da inizio anno. Si potrebbe obiettare che cambiano i fattori, ma il prodotto è lo stesso. Vero, ma così il lavoro è più ordinato e dovrebbe rendere di più.

Ma la vera novità è un’altra ed esula dal bilancio. O, quantomeno, è una nota a margine. Il sindaco è stato chiaro: “Dobbiamo produrre progettazione”. Ha provato ad alzare l’asticella, naturalmente sapendo che più alto è l’obiettivo, maggiori sono i rischi. Se il bilancio è la gestione dell’ordinario con vista sulla legislatura, “produrre progettazione” significa disegnare la città del futuro. Realizzare progetti che potrebbero vedere la luce anche nella prossima legislatura. È una bella sfida. Anzi, potrebbe essere la vera iniziativa identitaria di questa sindacatura. Poi bisognerà valutare il valore di quello che sarà elaborato. 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.