Alessandro Manzoni avvocato di se stesso

Andrea Sirotti Gaudenzi “riscopre” uno dei primi grandi casi giudiziari dedicati alla proprietà intellettuale. Si è occupato della vicenda che ha contrapposto Manzoni all’editore Le Monnier.

In questi giorni è stato dato alle stampe un singolare testo, che ripercorre, tra storia e diritto, l’analisi della proprietà intellettuale, prendendo le mosse da un caso che, nel Secolo XIX, interessò Alessandro Manzoni e di cui lo scrittore e avvocato cesenate Andrea Sirotti Gaudenzi si è occupato.

Il volume, pubblicato dalla Casa editrice FiloDiritto, contiene la ristampa della lettera che Alessandro Manzoni indirizzò al Professor Gerolamo Boccardo, giurista ed economista genovese, in cui lo scrittore milanese espresse le proprie tesi a sostegno della tutela dei diritti d’autore, ancora oggi in larga parte attuali.

La copertina del libro

Il grande Autore fu protagonista di una vicenda giudiziaria che lo vide contrapposto all’editore Felice Le Monnier, che, tra il 1840 e il 1842, aveva dato alle stampe una vecchia versione del romanzo «I Promessi Sposi», nonostante l’entrata in vigore – nel 1840 – di un Patto concluso tra Stato sabaudo, Toscana e Austria in tema di proprietà letteraria.

La recente ristampa della lettera del Manzoni è accompagnata da un approfondimento storico, che affronta l’evoluzione della complessa disciplina.

Andrea Sirotti Gaudenzi, studioso di diritto d’autore che ha scritto numerosi testi dedicati alla materia, ha approfondito anche aspetti della vita e del pensiero di Alessandro Manzoni, che contribuiscono a comprendere alcuni passaggi del percorso letterario del grande scrittore.

Andrea Sirotti Gaudenzi

Secondi Sirotti Gaudenzi, Manzoni, supportato da logica ferrea e forte di argomentazioni che gli consentirono l’acquisizione dell’appellativo di «avvocato di se stesso», si espresse a favore della tesi secondo cui è necessario offrire piena protezione a ogni frutto dell’elaborazione intellettuale dell’uomo, dovendosi prescindere dall’attribuzione di diritti a opera di leggi o convenzioni. Il pensiero del grande scrittore contribuì al dibattito di quel tempo e a rafforzare le basi normative su cui poggia la disciplina della materia. Non a caso, una volta conclusosi il giudizio che lo vedeva contrapposto all’editore Le Monnier, il Manzoni fu chiamato a presiedere la Commissione legislativa che si sarebbe dovuta occupare di scrivere la prima legge del regno d’Italia dedicata alle opere dell’ingegno, entrata in vigore nel 1865.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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