In ricordo di Angelo Budroni, instancabile animatore delle attività sociali e culturali del quartiere Cava

Lunedì 14 ottobre 2019, alle ore 20.45, presso il Centro sociale di Via Sillaro 42, quartiere Cava, Forlì, il Comitato di quartiere Cava, in collaborazione con l’Associazione Cava forever Group aps, con il patrocinio dell’Assessorato ai Quartieri, organizzerà un incontro dedicato alla figura di Angelo Maria Budroni, instancabile animatore delle attività sociali e culturali del quartiere.
Budroni, insieme a don Mario Ricca Rosellini, ha contribuito alla nascita del quartiere Ina casa della Cava, fondando, nel 1959, il primo Comitato di Villaggio che ha seguito passo passo le richieste di servizi presentate dagli abitanti.
Interverranno: Laura Budroni, Elisa Massa, Paolo Fanelli, Gianfranco Mazzolani e Gabriele Zelli.
Sarà presente l’assessore ai quartieri Andrea Cintorino.

Angelo Budroni nacque a Chiaromonti, in provincia di Sassari, il 18 gennaio 1926 ed emigrò giovanissimo dalla “sua” Sardegna verso la Romagna. Inizialmente venne ospitato dal fratello maggiore che viveva a Faenza, ma ben presto dovette cercare una nuova abitazione perché nell’appartamento del faniliare, che nel frattempo si era sposato, non c’era più posto.
Negli anni ’50, dopo che ebbe trovato lavoro nel settore edile, incontrò Adriana, sua futura moglie e fu accolto come un figlio dai suoi genitori nella casa dove abitavano nella campagna a Villanova. Insieme alla moglie e ai suoceri lasciarono Villanova dopo che, con molti sacrifici, si costruirono una casetta in via Savio, nel quartiere Cava; località che si stava espandendo proprio in quegli anni. Lì trascorse la sua breve ma intensa vita. Ben presto venne coinvolto nel progetto per dare una rappresentanza a quello che veniva ancora definito “villaggio della Cava”: sprovvisto di fognature, della corrente elettrica, della linea telefonica e non poteva neppure contare sulla raccolta dei rifiuti. In collaborazione con don Mario Ricca Rosellini, l’indimenticato parroco del luogo per quindici anni, prima di partire per esercitare il suo operato di missionario, costituirono il primo Comitato di villaggio, un organismo che anticipò i comitati di quartiere che vennero istituiti successivamente alle elezioni amministrative del 1970, dopo un periodo di commissariamento del Comune e in seguito all’elezione a sindaco di Angelo Satanassi.
Budroni, godendo della stima dei cittadini, fu a sua volta eletto con l’appoggio di centinaia di persone, anche non appartenenti al suo partito, il PCI, e divenne il presidente del Comitato di Quartiere. La volontà fu subito quella di creare servizi per i cittadini in base ai loro bisogni primari; non a caso proprio alla Cava fu costruito il primo asilo nido della città (1972), in un terreno che doveva ospitare un mercato rionale coperto. Le pressioni del quartiere fecero in modo che si approvasse un cambio di destinazione per ospitare un servizio che doveva andare incontro alle esigenze delle famiglie con figli piccoli. In seguito la località sarà dotata anche di una nuova Scuola dell’Infanzia (1974), che per un breve periodo fu ospitata nei locali del Centro Sociale di via Sillaro, poi della scuola elementare, e di un campo sportivo.
In quegli anni fu posta una grande attenzione anche alla realizzazione di aree verdi e di un parco in modo che le tante famiglie, molte provenienti da altre regioni che nel frattempo iniziavano a occupare i tanti alloggi popolari che venivano costruiti, potessero godere di spazi per il gioco e per stare insieme. Non era una rarità, quindi, vedere Angelo Budroni insieme ad altri volontari con le attrezzature adatte (vanghe, zappa, ecc.) intenti a predisporre il terreno per la collocazione a dimora di piante ai bordi dell’impianto sportivo, o del parco. Nel portare avanti queste azioni Budroni chiedeva e otteneva la collaborazione di tutti i componenti del quartiere e di altre persone, sempre perseguendo la “soddisfazione” della popolazione della Cava.
Angelo Maria Budroni morì il 5 gennaio 1986 compianto da tutti, non solo dai residenti del suo quartiere.

Nella foto Angelo Maria Budroni

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Marco Viroli

Marco Viroli è nato a Forlì il 19 settembre 1961. Scrittore, poeta, giornalista pubblicista, copywriter, organizzatore di eventi, laureato in Economia e Commercio, nel suo curriculum vanta una pluriennale esperienza di direzione artistica e organizzazione di mostre d’arte, reading, concerti, spettacoli, incontri con l’autore, ecc., per conto di imprese ed enti pubblici. Dal 2006 al 2008 ha curato le rassegne “Autori sotto la torre” e “Autori sotto le stelle” e, a cavallo tra il 2009 e il 2010, si è occupato di pubbliche relazioni per la Fondazione “Dino Zoli” di arte contemporanea. Tra il 2010 e il 2014 ha collaborato con “Cervia la spiaggia ama il libro” (la più antica manifestazione di presentazioni librarie in Italia) e con “Forlì nel Cuore”, promotrice degli eventi che si svolgono nel centro della città romagnola. Dal 2004 è scrittore e editor per la casa editrice «Il Ponte Vecchio» di Cesena. Autore di numerose prefazioni, dal 2010 cura la rubrica settimanale “mentelocale” sul free press settimanale «Diogene», di cui, dal 2013, è anche direttore responsabile. Nel 2013 e nel 2014, ha seguito come ufficio stampa le campagne elettorali di Gabriele Zelli e Davide Drei, divenuti poi rispettivamente sindaci di Dovadola (FC) e Forlì. Nel 2019 ha supportato come ufficio stampa la campagna elettorale di Paola Casara, candidata della lista civica “Forlì cambia” al Consiglio comunale di Forlì, centrando anche in questo caso l’obiettivo. Dal 2014 al 2019 è stato addetto stampa di alcune squadre di volley femminile romagnole (Forlì e Ravenna) che hanno militato nei campionati di A1, A2 e B. Come copywriter freelance ha collaborato con alcune importanti aziende locali e nazionali. Dal 2013 al 2016 è stato consulente di PubliOne, agenzia di comunicazione integrata, e ha collaborato con altre agenzie di comunicazione del territorio. Dal 2016 al 2017 è stato consulente di MCA Events di Milano e dal 2017 al 2020 ha collaborato con la catena Librerie.Coop come consulente Ufficio Stampa ed Eventi. Dal 2016 al 2020 è stato fondatore e vicepresidente dell’associazione culturale Direzione21 che organizza la manifestazione “Dante. Tòta la Cumégia”, volta a valorizzare Forlì come città dantesca e che culmina ogni anno con la lettura pubblica integrale della Divina Commedia. Da settembre 2019 a dicembre 2020 è stato fondatore e presidente dell’associazione culturale “Amici dei Musei San Domenico e dei monumenti e musei civici di Forlì”. Da dicembre 2020 è direttore artistico della Fabbrica delle Candele, centro polifunzionale della creatività del Settore delle Politiche Giovanili del Comune di Forlì. PRINCIPALI PUBBLICAZIONI Nel 2003 ha pubblicato la prima raccolta di versi, Se incontrassi oggi l’amore. Per «Il Ponte Vecchio» ha dato alle stampe Il mio amore è un’isola (2004), Nessun motivo per essere felice (foto di N. Conti, 2007) e "Canzoni d'amore e di funambolismo (2021). Suoi versi sono apparsi su numerose antologie, tra cui quelle dedicate ai Poeti romagnoli di oggi e… («Il Ponte Vecchio», 2005, 2007, 2009, 2011, 2013), Sguardi dall’India (Almanacco, 2005) e Senza Fiato e Senza Fiato 2 (Fara, 2008 e 2010). I suoi libri di maggior successo sono i saggi storici pubblicati con «Il Ponte Vecchio»: Caterina Sforza. Leonessa di Romagna (2008), Signore di Romagna. Le altre leonesse (2010), I Bentivoglio. Signori di Bologna (2011), La Rocca di Ravaldino in Forlì (2012). Nel 2012 è iniziato il sodalizio con Gabriele Zelli con il quale ha pubblicato: Forlì. Guida alla città (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2012), Personaggi di Forlì. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2013), Terra del Sole. Guida alla città fortezza medicea (foto di F. Casadei, Diogene Books, 2014), I giorni che sconvolsero Forlì («Il Ponte Vecchio», 2014), Personaggi di Forlì II. Uomini e donne tra Otto e Novecento («Il Ponte Vecchio», 2015), Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna («Il Ponte Vecchio», 2016), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna volume 2 («Il Ponte Vecchio», 2017); L’Oratorio di San Sebastiano. Gioiello del Rinascimento forlivese (Tip. Valbonesi, 2017), Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna, vol. 3 («Il Ponte Vecchio», 2018). Nel 2014, insieme a Sergio Spada e Mario Proli, ha pubblicato per «Il Ponte Vecchio» il volume Storia di Forlì. Dalla Preistoria all’anno Duemila. Nel 2017, con Castellari C., Novara P., Orioli M., Turchini A., ha dato alle stampe La Romagna dei castelli e delle rocche («Il Ponte Vecchio»). Nel 2018 ha pubblicato, con Marco Vallicelli e Gabriele Zelli., Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol.1 (Ass. Cult. Antica Pieve), cui ha fatto seguito, con gli stessi coautori, Antiche pievi. A spasso per la Romagna, vol. 2-3-4 (Ass. Cult. Antica Pieve). Nel 2019, ha pubblicato con Flavia Bugani e Gabriele Zelli Forlì e il Risorgimento. Itinerari attraverso la città, foto di Giorgio Liverani,(Edit Sapim, 2019). Sempre nel 2019 ha pubblicato a doppia firma con Gabriele Zelli Fatti e Misfatti a Forlì e in Romagna volume 4 («Il Ponte Vecchio») e Forlì. Guida al cuore della città (foto di F. Casadei, Diogene Books). Con Gabriele Zelli ha inoltre dato alle stampe: La grande nevicata del 2012 (2013), Sulle tracce di Dante a Forlì (2020), in collaborazione con Foto Cine Club Forlì, Itinerario dantesco nella Valle dell’Acquacheta (2021), foto di Dervis Castellucci e Tiziana Catani, e I luoghi di Paolo e Francesca nel Forlivese (2021), foto di D. Castellucci e T. Batani. È inoltre autore delle monografie industriali: Caffo. 1915-2015. Un secolo di passione (Mondadori Electa, 2016) e Bronchi. La famiglia e un secolo di passione imprenditoriale (Ponte Vecchio, 2016). 

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