Un Pug che rispetti l’ambiente

Scelte a tutela dell'ambiente in passato erano necessarie, ora sono fondamentali

Quelli che parlano bene la chiamano politica green. Per me resta e resterà politica verde o ambientalista. Comunque, cambiano i fattori, ma il prodotto è sempre lo stesso: scelte volte alla tutela dell’ambiente. In passato erano necessarie, adesso sono fondamentali. Sia a livello nazionale che locale.

In questo quadro è un peccato che il dibattito sia circoscritto alle tasse sui voli aerei o sulle merendine e bibite gassate. Due interventi che, comunque, non sarebbero scandalosi se diventassero tasse di scopo. È comunque il classico tema di distrazione di massa che toglie energie e interesse a quello che dovrebbe essere l’argomento principale: quali scelte fare per impostare una vera politica ambientale. 

Dal governo segnali forti dovranno arrivare dalla legge di bilancio. Naturalmente non solo, ma se si vuole indirizzare il Paese in una certa direzione è necessario che la legge più importante contenga degli indirizzi precisi e inequivocabili. In ambito locale le linea guida le dovrà dare il Pug che per me resta il piano regolatore. Acronimi a parte, dal piano dovranno arrivare indicazioni chiare. È vero che ci si deve muovere in ambito abbastanza stretto: una legge regionale che vieta un ulteriore consumo del suolo. 


Ma per Cesena il problema non è questo. Non c’è la benché minima necessità di identificare nuove aree edificatorie, né per l’immobiliare e nemmeno per il produttivo. Questo non vuol dire che ci sia poco da fare. Innanzitutto dovrà essere deciso cosa fare di aree ferme da tempo. Penso, ad esempio, alla Sacim o all’urbanizzazione prevista di fronte alla Comet dove è compresa anche la nuova chiesa. Nasceranno o resteranno sulla carta? L’impressione è che, al momento, sarà difficile trovare qualcuno che possa investire. E allora? 

Poi c’è il grande tema della rigenerazione che è legato a filo doppio a quello degli indici edificatori dei quali si è sempre parlato poco, ma che spesso furono l’oggetto di vertici di maggioranza piuttosto vivaci . È fuori di dubbio che si debba pensare ad un aumento. Ma non a pioggia. Vanno legati all’introduzione di opzioni ambientali. Però attenzione. Non si possono allargare troppo le maglie per evitare che possano nascere torri o qualcosa di simile: ne abbiamo già abbastanza.

C’è poi una decisione da prendere sul futuro del Bufalini. Ma qui si apre un mondo. Però sarebbe necessario cominciare ad impostare il dibattito.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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