I giovani e il Pd

Ha sorpreso il sondaggio di Sky, ma, a ben vedere, un'inversione di tendenza c'era già stata

Il risultato che non ti aspetti: secondo il sondaggio di Quorum/YouTrend commissionato da SkyTg24, il Partito democratico è in testa ai gradimenti che riguardano gli under 35 con il 28,5% delle preferenze, con un incremento di sei punti rispetto alle intenzioni di voto generali (22,3%). Però, a pensarci bene, la sorpresa per quello che è emerso non è giustificata. Negli ultimi anni è sempre stato detto che i giovani guardavano ai 5Stelle. Una sorta di vulgata che ha finito col condizionare le mie valutazioni.

Filippo Rossini

Eppure erano molti i segnali che attestavano il riavvicinamento dei giovani verso il Pd. Penso, ad esempio, a tanti ragazzi che hanno affiancato Lia Montalti il giorno della presentazione del suo manifesto verde. Oppure ai tanti giovani che hanno servito al festival dell’Unità. Ma tantissimi furono gli under 35 che, vestiti di bianco, in piazza Amendola, parteciparono alla manifestazione organizzata il giorno della venuta a Cesena di Matteo Salvini che aveva fans più attempati. Non dimentichiamo poi che Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, è un giovane. Così come lo è la compagine consiliare. Ma lo era già nella precedente legislatura. Del resto, è sufficiente pensare che un giovane come Filippo Rossini è al secondo mandato e guida il circolo Pd più importante della città: l’Oltresavio. Senza poi dimenticare che Lorenzo Plumari è diventato capogruppo.

Lia Montalti

Ma come ci si deve comportare con i giovani? Vanno gestiti con attenzione. C’è un rischio duplice: bruciarli o disilluderli. Per evitare di bruciarli non bisogna mandarli allo sbaraglio. L’esperienza è fondamentale. A tutti i livelli. Nessuna azienda privata darebbe carta bianca ad un ragazzo senza esperienza. Prima dovrebbe maturare la necessaria esperienza. In politica dovrebbe essere la stessa cosa. Nello stesso tempo bisogna fare attenzione a non tenerli troppo a bagnomaria. 

Fra i tanti, gli esempi cesenati possono essere due: il sindaco e Lia Montalti. Il primo si è subito capito che era un predestinato. Però scalò un po’ troppo in fretta la scala gerarchica. Poi, però, arrivò l’elezione a deputato che gli ha permesso di fare un’importantissima esperienza che lo ha modellato e maturato sia politicamente che caratterialmente. La seconda, circa dieci anni fa, era stata scelta a sorpresa da Paolo Lucchi per far parte della giunta. Si approcciò in modo umile, quasi timidamente. Poi, un passo dopo l’altro, è cresciuta. Adesso è tutta un’altra. Continua ad avere un ottimo approccio. Però è più sicura. E sarebbe pronta anche per avere ruoli ancora più importanti.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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