Non buttare il bambino con l’acqua sporca

Era giusto intervenire su Carta bianca, ma eliminarla del tutto è esagerato

La scelta è giusta, ma, forse, non è il caso di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Il riferimento è a Carta banca. Christian Castorri, neo assessore ai Lavori pubblici, ha detto che si cambierà metodo. In effetti Carta bianca aveva raggiunto una dimensione ormai esagerata Nell’ultimo bilancio aveva un tesoretto di due milioni di euro. Effettivamente un po’ troppo. Castorri ha detto che cambierà metodo, anche perché la sua gestione dei lavori pubblici vuole destinare molte energie alle manutenzioni. Mentre con Carta bianca si dava risposta alle piccole o piccolissime opere di quartiere.


Christian Castorri

Dare la giusta importanza alle manutenzioni è una scelta oculata. Anche perché, passatemi il termine, prevenire è meglio che curare. E la manutenzione è la principale forma di prevenzione per il bene pubblico. Questo però non significa che Carta bianca debba essere archiviata in modo definitivo. Lo strumento è giusto, ma non era partito bene. Si tratta di uno straordinario metodo di democrazia diretta, ma non era giusto allargarlo ai corpi intermedi. Quando è stato circoscritto ha sviluppato tutta la sua potenza. Poi, ci si è fatti prendere un po’ la mano.

Però può restare un metodo importante per la programmazione dei lavori pubblici nei quartieri, altro strumento che può avere un’enorme importanza, ma che non è stato sfruttato a dovere. Ne riparleremo. Non so quanto il bilancio destinerà ai lavori pubblici da affidare ai Quartieri. Ma, va da sé, che la giunta non dovrà avere voce in capitolo e accettare quello che verrà deciso nelle singole Circoscrizioni. Sempre che, naturalmente, un lavoro non sia già stato inserito in un intervento più ampio già previsto a palazzo Albornoz.


Ebbene, questa micro programmazione potrebbe continuare ad essere affidata al metodo di Carta bianca. Nel senso che dovrebbero essere i cittadini, attraverso il loro voto, a scegliere quali sarebbero le opere prioritarie per il proprio territorio. In questo modo, fra l’altro, la distribuzione sarebbe equa fra tutti i dodici Quartieri e non ci sarebbe il pericolo che una zona, più organizzata di un’altra, possa ottenere molto di più rispetto ad altre.

Questo post è stato letto 81 volte

Avatar photo

Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *