Rossi risponde a Cesena siamo noi

La lista civica aveva sollecitato i candidati a sindaco

Risposta di Andrea Rossi ai quesiti di Cesena siamo noi.

Innanzitutto voglio ringraziare le amiche e gli amici di Cesena Siamo Noi per la possibilità che mi viene data di illustrare loro in maniera più articolata il mio programma, e la sua vicinanza con le idee che loro portano avanti da anni.

Voi, come noi, avete impostato molta della vostra campagna elettorale sulla necessità di riaprire una stagione di ascolto e confronto nella nostra città, e questo mi indica che entrambi abbiamo la visione di una città più libera e più inclusiva.

Avete spesso, infatti, portato l’esempio delle 700 delibere votate all’unanimità dalla maggioranza che sosteneva il Sindaco Lucchi; in caso di vittoria del candidato Lattuca, si ripeterebbe con ogni probabilità il medesimo scenario in quanto, ancora una volta, il PD avrebbe la maggioranza assoluta dei consiglieri.

So che, oggi come ieri, è un aspetto che vi preoccupa, così come preoccupa noi, anche perché vediamo una assoluta continuità nell’approccio e nei metodi tra la vecchia Amministrazione e il candidato Lattuca.

Per questo ci suonano poco credibili promesse e affermazioni di chi rappresenta questa continuità, e cerca di presentarsi come una novità che, in realtà non è. E’ una sensazione che, credo, ci accomuni, considerando quanto poco ascolto hanno ricevuto le vostre proposte negli ultimi cinque anni, e quanto il futuro rischi di assomigliare al peggior passato, fatto di chiusura e autoreferenzialità.

“Quali strumenti di partecipazione intendete mettere in atto? Condividete la necessità della presenza di un Urban Center a Cesena dove poter sviluppare e discutere pubblicamente i temi cittadini e della trasformazione urbana? Intendete prevedere i patti di collaborazione quale strumento per coinvolgere i cittadini nella cura fisica del territorio e della comunità, riducendo al minimo la burocrazia?”

Siamo fortemente critici su come l’Amministrazione uscente abbia trattato il tema partecipazione, a partire dal tema quartieri. È per questo motivo li vogliamo ripristinare nelle forme consentite dalla legge.

Noi crediamo in una vera partecipazione, e non in forme spurie e artefatte come Carta Bianca, che mettono in competizione i cittadini, in una stucchevole “guerra tra poveri” su decisioni delle quali il Comune dovrebbe prendersi le responsabilità

L’Urban Center creato da csn è stato in questi anni una risorsa per il confronto e il dialogo, temi a noi molto cari, quindi avanti con esperienze di questo tipo. Proprio per questo motivo, tutto quello che va nella direzione di una maggiore partecipazione del cittadino per noi va perseguito, perché intendiamo sfruttare appieno la grande vocazione civica del nostro territorio e la sua capacità di affiancare l’Amministrazione nelle scelte importanti, anche attraverso i patti di collaborazione.

Identifichiamo insieme uno spazio da rigenerare e “amplifichiamo” la vostra iniziativa!

Per realizzare tutto ciò occorre anche una burocrazia amica, che accompagni e favorisca questo coinvolgimento, della quale parliamo più avanti.

“Sul patrimonio edilizio scolastico, quale sarà concretamente la pianificazione temporale della riqualificazione delle scuole esistenti, incluso l’adeguamento sismico? Avete una proposta concreta per arrivare in tempi certi alla completa eliminazione dell’amianto presente ancora nel nostro comune nella misura di 6,5 mq a persona, estremamente pericoloso per la salute delle persone?”.

Sugli edifici scolastici apprezziamo la forte attenzione di csn e, proprio perché condividiamo questa impostazione, crediamo sia sbagliato la gratuità delle scuole d’infanzia proposta da Lattuca, perché quelle risorse devono servire anche a riqualificare ed adeguare sismicamente le nostre scuole, con particolare attenzione alle esigenze delle disabilità. Proporremo un preciso piano temporale, d’intesa con le altre forze presenti in Consiglio Comunale, perché questa è una decisione che riguarda tutti.

Per realizzare tale piano, le risorse arriveranno anche dal recupero di insoluti e dalla maggiore attenzione alla riscossione delle entrate.

Pensando al futuro delle giovani generazioni, al fine di migliorare la qualità dell’aria di questa città e contrastare i cambiamenti climatici, pensate fin da subito di realizzare interventi massivi di nuova piantumazione di alberi, come da noi proposto con la forestazione urbana?

Teniamo all’ambiente, quindi valuteremo con attenzione tutte le proposte e le misure che assicurino una città più verde e più sana, compresa quella di nuove piantumazioni, utili per l’abbattimento delle polveri sottili e per l’ossigenazione ambientale. A tale proposito, condividiamo con Cesena Siamo Noi la convinzione che il progetto del Quartiere Novello sia da rivedere completamente, sia perché non affronta in maniera corretta il problema dell’edilizia sociale, sia perché è decisamente sovradimensionato rispetto alle esigenze della città, piena di immobili sfitti e invenduti. Quell’area potrebbe diventare una dimostrazione concreta dell’attenzione verso le giovani generazioni, impedendo una cementificazione inutile ed eccessiva.

IL controllo dell’aria, in questi anni, è stato eseguito in maniera episodica e parziale, mentre è un parametro importante per valutare lo “stato di salute” della nostra città. Più centraline possono aiutare a questo scopo, alle quali vogliamo aggiungere percorsi informativi e formativi nelle scuole cesenati sulle buone pratiche.

Verrà impostato anche un sistema di analisi dei dati in maniera incrociata, per una programmazione degli interventi che sia fondata su elementi oggettivi, come la logica dei “big Data” vuole.

Siamo fermamente convinti che occorra dare ulteriore forza all’utilizzo della bicicletta, al punto che nel nostro programma parliamo di una vera e propria “bike-economy”, con ciò intendendo le numerose ricadute positive, anche in termini di richiamo di investimenti, di un progetto integrato affidato ad esperti del settore come l’Osservatorio Nazionale della bike economy della Fondazione Masi.

Avete una proposta concreta per arrivare in tempi certi alla completa eliminazione dell’amianto presente ancora nel nostro comune nella misura di 6,5 mq a persona, estremamente pericoloso per la salute delle persone?”.

L’amianto è un problema complesso, che necessita di una soluzione. Condividiamo la vostra proposta di una mappatura precisa e dettagliata delle aree sulle quali intervenire, individuando le priorità. Coinvolgeremo asl ed esperti per studiare un piano di smaltimento e tempi certi per realizzarlo.

“Cosa intendete fare per dare un ruolo centrale e attivo alle tante associazioni e realtà culturali presenti nel territorio e renderle participi alla progettazione culturale? Quanto e come intendete investire nelle attività culturali, visto che la nostra città è nelle ultime posizioni regionali per spesa pro-capite? Qual è la vostra visione relativa alla Biblioteca Malatestiana per spazi e attività nel prossimo futuro?

Basta leggere il nostro programma per accorgersi dell’importanza che abbiamo assegnato alla cultura, definendola un motore dello sviluppo cittadino, anche in chiave di sviluppo turistico e di opportunità lavorative.

Ogni ragionamento non può che partire dalla Biblioteca Malatestiana, la cui impostazione va completamente rivista, a partire dalla nomina di un Direttore fino ad arrivare all’utilizzo del terzo lotto. Chi ha sofferto della pochezza delle politiche culturali di questi anni sono state principalmente proprio le associazioni culturali, spesso emarginate o non coinvolte nei processi decisionali. Visto che invece sono una ricchezza, crediamo che vadano aumentati i fondi a loro favore, ma accompagnati da una maggiore attenzione all’esame delle proposte e dei progetti, per premiare effettivamente il merito e la capacità.

Intendete promuovere la creazione di un hub tra le imprese per avere un efficace punto informativo per le aziende cesenati del territorio potenziando l’ufficio attualmente dedicato ai Progetti Europei e investendo in formazione?

Quello che voi chiamate “hub per le imprese”, noi lo abbiamo chiamato “Tutor d’impresa”, ma la volontà è la medesima, ovvero rendere il nostro territorio favorevole all’insediamento di nuove imprese, che significa lavoro per i nostri giovani, ricchezza che si distribuisce, maggiori disponibilità del Comune per realizzare le sue politiche.

Si tratta di figure specializzate nella semplificazione delle procedure autorizzative a cui le imprese devono adempiere di derivazione SUAP o a stretto contatto con esso.

La figura del Tutor d’impresa ha inoltre il grande vantaggio di individuare esattamente i procedimenti burocratici amministrativi da snellire, fornendo gli elementi sul campo delle priorità su cui intervenire.

Tre i ruoli che dovranno svolgere: facilitatori, attrattori, formatori.

Il servizio potrebbe essere svolto con il coinvolgimento di studenti delle facoltà universitarie più vicine ai temi imprenditoriali, oltre che col supporto di personale di Cesena Lab e delle Associazioni di Categoria

Ovviamente, questo comporta grande attenzione al lavoro dell’ufficio Progetti Europei, che dovrebbe lavorare in sinergia con queste figure.

Come intende promuovere il welfare sociale aziendale creando strumenti per favorire le imprese nell’intraprendere percorsi formativi e culturali innovativi, anche nei servizi ai dipendenti?

La nostra idea di welfare vuole parlare dall’assistenzialismo al protagonismo, non per niente parliamo di “welfare generativo”, dove cioè gli attori sono attivi e generano nuove risorse per soddisfare i bisogni.

Il Comune dovrà favorire, con detassazioni o altre agevolazioni, progetti aziendali di sostegno a madri lavoratrici – padri lavoratori come il “nido aziendale” o il “nido di zona industriale”, il “dopo scuola aziendale o di zona”, il lavoro da casa, ovvero tutto ciò che può migliorare la qualità di vita dei lavoratori ed anche il loro rendimento.

Come intendete muovervi per favorire la lotta al caporalato?

In tema di lavoro, un aspetto fondamentale è la difesa della legalità, contro ogni tipo di sfruttamento: un territorio che voglia crescere in maniera giusta deve porre la massima attenzione non solo alla quantità, ma anche alla qualità del lavoro. Ecco perché, nei limiti delle competenze, vigileremo affinché tutto il lavoro sia lavoro “buono”.

Per fare ciò, agiremo anche sui bandi, evitando modalità al massimo ribasso, che spesso favoriscono lavoro nero e sfruttamento della manodopera, e prediligendo l’offerta economicamente più vantaggiosa, formula che premia più la qualità del prezzo, e che per questo motivo sicuramente vedrà una maggiore e qualificata partecipazione delle aziende del nostro territorio, che della qualità hanno fatto il principio guida del loro agire.

Intendete promuovere in forma sperimentale i mercati di vicinato nelle frazioni e quartieri?”

Nel nostro programma è chiara la decisa volontà di sostenere l’agricoltura, ad esempio con un progetto innovativo sul Mercato Ortofrutticolo.

Tra le proposte, la Settimana dell’Ortofrutta di Cesena in Piazza della Libertà (luogo naturale per ospitare la settimana dei prodotti ortofrutticoli da collocare nel periodo estivo per richiamare i turisti dalla costa), e lo sviluppo di nuovi mercatini di prossimità a qualità controllata.

Questa ultima proposta evidenzia l’attenzione che riserviamo al rilancio dei quartieri, che vanno resi sempre più vivi e partecipati.

Anche su questo tema, ci pare ci sia una visione molto simile sulle azioni da intraprendere.

“Per il futuro si pone il tema della rigenerazione urbana, quale politiche metterete in atto per semplificare e favorire gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, anche attraverso lo snellimento e informatizzazione degli archivi comunali?”.

Bisogna favorire al massimo le procedure per la rigenerazione urbana diffusa sul territorio, in sinergia tra pubblico e privato.

Preso atto che la città ha raggiunto un limite fisico all’espansione, la crescita urbana non potrà più essere affrontata in termini quantitativi bensì in termini qualitativi: si deve oggi lavorare per l’incremento della capacità attrattiva dei quartieri, innalzando la qualità dell’ambiente urbano e il livello dei servizi sul territorio. Occorre dunque strutturare i tessuti edilizi migliorando le reti di collegamento, ripensando la mobilità e la localizzazione dei servizi.

Tutti gli interventi che si attuano sul patrimonio edilizio della nostra città dovranno essere volti a migliorare la qualità e implementare i servizi, favorendo i cambi delle destinazioni d’uso in maniera coerente con la valorizzazione dell’ambiente urbano e l’intervento su aree o edifici oggi dismessi e degradati. Saranno pertanto promossi gli interventi che rafforzano i “caratteri urbani” attraverso la corretta collocazione delle attrezzature e migliorando le possibilità di socializzazione e frequentazione dei residenti.

Quanto agli archivi comunali, è un tema sollevato anche dagli ordini professionali, perché al momento l’accesso alle pratiche è lungo e farraginoso, con tempistiche incerte ed esiti ancor meno certi.

Si deve utilizzare la piattaforma regionale esistente, con accesso tramite credenziali SpID, per la presentazione e la consultazione delle varie pratiche online con gli enti.

E’ quindi imprescindibile, come servizio al cittadino, alle imprese e ai tecnici, una ricognizione degli archivi dello Sportello Edilizia e Attività Produttive e conseguente digitalizzazione per velocizzare e rendere certi i tempi di ricerca dei precedenti.

Per favorire tutte queste azioni è fondamentale mettere grande impegno nella semplificazione amministrativa, tema centrale del nostro programma.

La semplificazione amministrativa oltre a un percorso normativo è uno stato mentale che dev’essere assimilato da tutti coloro che operano all’interno della macchina comunale: dagli amministratori ai dirigenti, dai funzionari alle figure operative. E, proprio perché indica e promuove lo snellimento delle procedure e lo sgravio delle incombenze sul cittadino e le imprese, faremo in modo che la struttura comunale si doti di un team interno di “esperti della semplificazione”. Il pool sarà composto da figure trasversali ai diversi uffici che – adeguatamente formate e con il possibile coinvolgimento di competenze esterne, anche provenienti dal mondo dell’associazionismo – impostino con i dirigenti un programma costante di analisi e ridisegno dei procedimenti, in una logica di semplificazione che, a rotazione, vada a toccare tutti gli uffici dell’Ente. I benefici, in base ai primi screening, portano almeno al 30% di efficienza interna recuperata.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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