Zignani non ci sta

Il segretario della Uil boccia la legge di stabilità. Il nove febbraio manifestazione nazionale

È sempre stato di lotta e di governo. Ma la caratteristica principale di Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, è che ha sempre capito quando era il momento di accelerare e quando di tirare il freno. Adesso non ha dubbi: bisogna accelerare. Nel mirino la manovra economica del Governo.

Quella che è definita la manovra del popolo pare non piacere. Eppure, verrebbe da pensare, i sindacati dovrebbero essere favorevoli al reddito di cittadinanza e a quota cento.


Giuliano Zignani (via Facebook)

“Il problema – dice Zignani – non sono i titoli, ma i contenuti. Lo abbiamo detto al presidente del Consiglio e lo ribadiremo nella manifestazione nazionale del nove febbraio dalla quale dovrà arrivare un segnale forte e chiaro”.

Ma cosa contestano i sindacati? “Quota cento così come è non ci piace. Noi siamo favorevoli a interventi per favorire il pensionamento anticipato. Ma così come è stato pensato presenta molti problemi. Con il governo Gentilonii avevano impostato un lavoro basato sull’equità. È  stato smontato per fare spazio a questo sistema che è molto sbilanciato. Penalizza le donne, il sud e i dipendenti privati. Le uscite ci saranno soprattutto nel pubblico. Fra l’altro, il governo deve anche spiegare come sostituirà i dipendenti pubblici in uscita”.


Giuliano Zignani

E il reddito di cittadinanza?

“Noi siamo favorevoli agli interventi di sostegno alla povertà. Innanzitutto questo strumento però deve ancora essere chiaro. In secondo luogo c’è un problema di fondo: con l’assistenzialismo puro non si risolvono i problemi. Il guaio è che la manovra non affronta il problema della crescita. Ci sono meno soldi per gli investimenti, per la ricerca. Bisogna investire in infrastrutture. Solo così si può creare labpro. Solo con interventi assistenziali il paese non riparte. Il momento è molto delicato. Non ci possiamo permettere di perdere ulteriore terreno”.

Poi rispolvera un suo cavallo di battaglia: l’industria 4.0. “Nei prossimi anni perderemo molti posti di lavoro. Ma questa manovra non affronta il problema. Quasi come se non esistesse. Con tutto il rispetto, ma la risposta non può essere il reddito di cittadinanza. Serve un progetto organico. Da spalmare negli anni. E deve cominciare subito. Siamo già in ritardo”.

Quindi è confermata la manifestazione del nove febbraio?

“Al momento assolutamente sì. Se poi arriveranno delle risposte ne riparleremo. Però siamo già partiti con l’organizzazione e la risposta dovrà essere determinata e inequivocabile”.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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