Confronto concreto

Marcello Borghetti (Uil) indica quello che ritiene sia il metodo più proficuo

Stiamo entrando in clima elettorale. Anche in questo momento saranno molto utili i confronti. Su come organizzarli ci sono diverse chiave di lettura. Questa quella di Marcello Borghetti, segretario della Uil. Per quel che può contare, è quella che mi piace di più.

Marcello Borghetti



Convegni e dibattiti politici o sono assenti o caotici, un pessimo metodo di costruire un dibattito anche elettorale, che possa essere chiaro per  la migliore comprensione e partecipazione dei cittadini. Anche un convegno ha necessità di scelte e preparazione, piuttosto che una email, con scritto: ci vediamo, quanti siamo  e parliamo.

Confondendone lo spirito, si usa il metodo della democrazia diretta, più comunemente conosciuta a Cesena come “Carta Bianca”. Un metodo che ha aspetti innovativi a favore della partecipazione dei cittadini, ma che quando gestito male, crea più confusione che opportunità. L’idea quindi di creare momenti di partecipazione diretta dei cittadini nell’epoca dove gli strumenti “social” la fanno da padrona, è giusta, opportuna e doverosa. Rimane però fondamentale e strategico, parallelamente, una intensa attività di confronto, anche a gruppi più ristretti, fra coloro che, a vari livelli, hanno una responsabilità di rappresentanza di cittadini, lavoratori, pensionati, giovani, studenti, imprenditori, volontariato ecc.  

Marcello Borghetti (foto Zanotti)

Le Amministrazioni e le forze politiche, dovrebbero cercare di costruire o meglio ricostruire questo confronto concreto, nonché  i rapporti anche personali e quindi le reti di partecipazione. Questo metodo, è stato scientificamente, con un errore politico enorme, ritenuto una “ perdita di tempo”. Rimane al contrario un percorso, magari molto faticoso, ma molto produttivo, che quando arricchito dal confronto di “carta bianca” e perché no, da una intensa attività  su Facebook o su whatsapp, può poi diventare un convegno, un dibattito, e infine scelte strategiche, ovvero scelte politiche, dove fare convergere il maggiore consenso, ciò allo scopo di dare forza alle riforme allo sviluppo, alla redistribuzione, coesione e solidarietà, aumentando il peso specifico di un territorio nell’interlocuzione con il Governo Nazionale o Regionale.

Marcello Borghetti

Questa metodo di confronto a rete “umana”, è andato perso, e questa sventura, si ripete ormai da molti anni. Non c’è più una interlocuzione intensa e  continua e c’è una enorme autoreferenzialità, salvo poi improvvisare dibattiti, che come in un minestrone mal fatto, si avventurano in tutto, senza un ordine e senza un senso, che lasci immaginare una idea precisa di società e quindi una scelta di campo. Il fatto è che la non identificazione, spesso spacciata per modernità, non è un valore di massima apertura, piuttosto è un gioco di prestigio che impedisce ai cittadini di capire: chi sei, cosa fai, cosa vuoi? C’è quindi l’opportunità o meglio l’esigenza, di ripartire dall’A – B  – C del confronto e della partecipazione, se solo lo si volesse.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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