L’ospedale, la Lega nord, Villa Chiaviche

Legittimo contestare l'opportunità dell'investimento, difficile, invece, criticare il sito e pensare che per quello possa nascere una cattedrale nel deserto

L’ho detto e lo ripeto: sono favorevole alla costruzione del nuovo ospedale. Lo sono sempre stato e con il passare del tempo la mia convinzione si è rafforzata. Lo ritengo giusto perché il Bufalini cominciava a diventare inadeguato. Se ancora non ne era del tutto lo sarebbe diventato in prospettiva. Non è solo un problema di antisismica, che è comunque importante, ma di struttura complessiva. Il monoblocco ha più di sessant’anni e anche il resto della struttura cominciava a sentire il peso dell’età. Insomma, se non adesso, l’investimento era da fare.

C’è poi un problema legato alla fruibilità. Io credo vada detto: nella scelta del sito gli amministratori dell’epoca non è che ci abbiano indovinato moltissimo. Si narra che sia stato scelto quello spazio perché era leggermente in collina e l’aria perciò era migliore. Non so se sia vero. È però vero che, con il passare del tempo, sono nati problemi di fruibilità. Credo sia fuori di dubbio che l’ospedale  sia una delle cause principali del surplus di traffico nella circonvallazione sud, Porta Santi in particolare.

 

Infine c’è un motivo di opportunità. Se Cesena si giocherà bene le sue carte a Villa Chiaviche potrebbe nascere un polo ospedaliero importante anche perché vi sarà trasferito il laboratorio unico che adesso è a Pievesestina. Se la politica farà i passi giusti vi sarebbero le condizioni per fare di Villa Chiaviche il vero ospedale della Romagna. Anche perché ha un grosso vantaggio: è in una posizione centrale ed è facilmente raggiungibile.

Per questo non capisco la posizione della Lega nord. In un’intervista pubblicata sul Resto del Carlino, Andrea Citorino, segretaria provinciale, sul nuovo ospedale ha detto che c’è un po’ di confusione: “Certamente non possono dirci che questo è un progetto partecipato, perché è stato calato dall’alto, né trasparente, perché temiamo che i costi possano lievitare in corso d’opera. La cifra resterà effettivamente quella che è stata comunicata? E poi non vorremmo diventasse una cattedrale nel deserto, vista l’area dove sarà realizzato, a Villa Chiaviche”.

 

Condivido la necessità di vigilare per evitare che i costi aumentino, ma non capisco il riferimento a Villa Chiaviche. Cosa ha che non va? Sembra che il nuovo ospedale sia destinato a nascere in una landa desolata. Invece non è assolutamente così. Forse Andrea Citorino, è forlivese, è stata mal consigliata.

Villa Chiaviche è una delle zone più servite della città. Forse non è un caso che Nerio Alessandri, fondatore e patron della Technogym, l’abbia scelta per farci la sede dell’azienda investendoci diverse decine di  milioni. Technogym e nuovo ospedale in linea d’aria saranno a poche centinaia di metri di distanza.

 

La zona è servita dal casello autostradale. È a meno di due chilometri dalla stazione ferroviaria. Con la gronda\bretella è collegata direttamente alla secante e quindi alla E45. Inoltre la Calcinaro la collega direttamente con il quartiere Ravennate, il Dismano e la parte nord dell’Oltresavio. In città solo la zona Pievesestina è in una posizione più servita dalle infrastrutture.

 

Quell’area ospita il villaggio azzurro dell’Aeronautica, ci è nato il primo distributore cittadino di metano per auto, per decine di anni è stata la sede centrale della Grillo.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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