A Cesena nasce il nuovo centrosinistra

Trattative in fase avanzata, ma ancora da chiudere. Poi si parlerà di programmi. Ma ci sono alcune emergenze molto trasversali. Nessuna coalizione potrà ignorarle

Cesena laboratorio del nuovo centrosinistra? Detta così l’affermazione è troppo pomposa ed esagerata. Però è fuori di dubbio che Lattuca stia lavorando per far nascere una coalizione il più allargata possibile. Cosa che, per la verità, ha indicato come suo obiettivo fin dal primo giorno.

 

Ancora gli accordi devono essere sottoscritti, ma stanno cadendo molti steccati. Al momento la distanza maggiore (forse incolmabile) c’è con Rifondazione Comunista che, dopo aver rotto con Potere al Popolo, non sembra intenzionata a presentare il simbolo. Non è da escludere un’alleanza civica con Cesena siamo noi.

Ma è possibile un’alleanza che vada da sinistra (ex Leu) fino ai centristi, soprattutto laici? Tendenzialmente direi di sì. Non sarebbe una novità in assoluto. E, al netto dei personalismi, non dovrebbe essere difficile neppure trovare un accordo. Neppure fra sinistra e mondo laico anche perché molti ostacoli ideologici sono stati superati o quasi. Inoltre, come ha confermato anche Romano Fabbri qualche giorno fa, si stanno rimarginando alcune ferite recenti.

 

Resta poi il confronto sul programma. Personalmente è la cosa che mi piace di più. Perché è in quel frangente che la politica di esprime al massimo livello. Questo, naturalmente, vale per tutti gli schieramenti ai quali chiedo solo una cosa: siate realisti e abiurate il libro dei sogni.

Molti sono i punti che andrebbero approfonditi. Per quanto mi riguarda, nell’ultimissimo periodo sono stati due gli argomenti che hanno catalizzato il mio interesse. Il primo è l’attenzione posta dal mondo repubblicano alle nuove povertà. Fenomeno che riguarda persone che prima del 2008 facevano parte del ceto medio e che, poi, sono state travolte dalla grande crisi. Devono essere supportati anche nell’inserimento nel mondo produttivo del quale erano stati attori più o meno importanti.

 

Inoltre ha attirato la mia attenzione un post che Marcello Borghetti, segretario Uil, ha caricato su Facebook: AAA. Occupazione cercasi… Segni di una ripresina che puzza forte di stagnazione, aumenta il precariato, ovvero di coloro che hanno svolto almeno un giorno di lavoro, se poi hanno svolto tre giorni di lavoro in tre diversi rapporti di lavoro, qualcuno li legge come tre assunti! Diminuiscono i rapporti di lavoro a tempo indeterminato…. se non si punta allo sviluppo con investimenti consistenti, ogni ragionamento su politiche attive di reinserimento lavorativo, di qualità occupazionale, aumento di produttività, sostegno ai giovani e donne, sarà un esercizio per ipocriti, e qualsiasi forma assistenziale sarà insostenibile … su uno sviluppo con investimenti extra parametri, si dovrebbe agitare lo scontro con l’anima grigia europea, per costruire un pilastro sociale che si regge sul buon lavoro di cittadinanza e uno stato sociale sostenibile.

È chiaro, il tema è molto più nazionale. Ed è a quel livello, io credo, che Borghetti si rivolgeva. È abbastanza chiaro quando parla di “investimenti extra parametri…”. Però, è fuori di dubbio, che la prossima giunta che guiderà Cesena dovrà avere un occhio particolarmente attento allo sviluppo economico. Noi siamo un territorio a rischio. È fuori di dubbio che abbiamo un sistema produttivo molto legato alla “manualità”, passatemi il termine. Quel tipo di manodopera che potrebbe essere l’agnello sacrificale all’altare di un’industria 4.0 che è sempre più tra di noi.

Del resto, non è una novità che in settori maturi e di rilievo si stanno facendo importanti investimenti produttivi che prevedono un utilizzo di personale infinitamente basso. Quindi è fuori di dubbio che una delle priorità debba essere quella di favorire lo sviluppo e attirare investimenti con alto valore aggiunto. Pensare, che ne parlava Preger nella seconda metà degli anni Novanta. In questo ambito ha ragione Filippo Pieri, segretario Cisl Romagna, quando dice che serve redigere un piano strategico romagnolo.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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