Il nuovo ospedale serve

Bisognerebbe spostare anche lo stadio. Adesso il dibattito dovrebbe concentrarsi su cosa fare del Bufalini. La città del futuro passa da quella scelta

Non capisco e non mi adeguo. Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega Nord, continua a criticare la decisione di fare il nuovo ospedale di Cesena. In sostanza la considera un investimento inutile. Sbaglia. A Cesena un nuovo ospedale serve. Forse non era urgentissimo. Ma era un investimento che andava fatto. Considerando soprattutto che il Bufalini ha più di 50 anni (ne avrà più di sessanta quando il nuovo ospedale sarà inaugurato), ha problemi di antisismica, logistici,  nelle ore di punta di sosta e, in generale di fruibilità. Inoltre resta una delle cause principali del carico esagerato di traffico (e relativo inquinamento) nella circonvallazione sud.

Quindi quella del nuovo ospedale era un investimento da fare. Ed è giusto che sia stato fatto. L’alternativa era depotenziarlo. Sono stato favorevole fin dal 2012 quando, per la prima volta, si ipotizzò il trasferimento di ospedale e stadio. A proposito, anche il Manuzzi andrebbe spostato.

 

C’è poi un elemento che Pompignoli, ma è in buona compagnia, sottovaluta: nell’area del nuovo ospedale verrà trasferito anche il laboratorio unico che ora è a Pievesestina e per il quale l’Ausl paga 3,5 milioni l’anno di affitto. Problema che Pompignoli dovrebbe conoscere bene in quanto sullo stesso tema interpellò l’Ausl e, in base alla risposta ottenuta, si chiese  quale fosse l’utilità di questa formula, viste le molte priorità che investono la sanità romagnola, e se siano state valutate soluzioni diverse in grado di gravare il meno possibile sul bilancio dell’Ausl unica e quindi sulle spalle dei nostri cittadini.

Invece io ritengo che in questo momento sarebbe molto più utile concentrarsi su cosa fare del Bufalini. L’ho detto e lo ripeto: dovrebbe essere il tema principale di una campagna elettorale che stenta a decollare. Una decisione definitiva dovrà essere presa nella prossima legislatura.

 

Per ora l’unica cosa certa è che la piastra diventerà la Casa della Salute. Ma il tema sul futuro è legato al vecchio monoblocco. Qui ognuno ha la sua idea. Secondo me è un patrimonio immobiliare che dovrebbe essere mantenuto. È vero che ci sono problemi di antisismica. Ma sono rilevanti dopo i quattro o cinque piani. Anche restando al di sotto ci sarebbe un mondo da sfruttare nel quale ci si potrebbe fare di tutto.

La scelta sulla futura destinazione inoltre è da prendere in fretta soprattutto per un altro motivo: l’utilizzo di un simile patrimonio influenzerà le scelte urbanistiche dei prossimi 30 anni (come minimo). Quindi buona parte del disegno della città del futuro passa proprio da quella scelta. Quindi, è logico, che chi si candida a governare la città debba avere le idee chiare in merito ed esporle in modo chiaro. E in fretta. Signori, si voterà fra circa sei mesi.

 



 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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