Mia figlia, il pediatra e la certezza di un’Italia senza futuro

Naturalmente nella lettera che ti è stata recapitata da una delle amministrazioni sanitarie più efficienti del Paese non si fa cenno alla documentazione necessaria al completamento della pratica, tanto si dà per scontato che si possa passare al CUP ad attendere un ora in attesa del proprio turno un numero ripetuto di volte, a prescindere dal lavoro che si fa e a prescindere dal fatto che con le informazioni di cui le amministrazioni pubbliche dispongono sarebbero in grado di mandarti già tutto in forma precompilata.

Ci sono giorni nei quali pensi che per l’Italia non ci sia un futuro. Poi arriva il momento in cui ne hai la certezza.

Per esempio, arriva la lettera dell’AUSL Romagna che vi comunica che vostra figlia che compie 14 anni deve passare dalla pediatra al medico di base e questo passaggio lo dovete fare entro 15 giorni dal suo compleanno.

 

Il primo giorno utile ti rechi allo sportello CUP più vicino e ti accorgi che la tua laurea non è sufficiente a capire se la compilazione del modulo predisposto per lo scopo è corretta. Quindi la  gentile impiegata ti comunica che sono necessarie anche le fotocopie dei documenti di entrambi i genitori. Poi serve il foglio del medico di base che accetta la nuova paziente.

Tua figlia, naturalmente ha il “diritto” di essere accettata (come ribadisce la gentile impiegata!), ma malgrado il diritto, l’accettazione è obbligatoria! Fortuna che è un diritto!

Se poi aggiungi che ti viene detto che il termine perentorio dei 15 giorni prima del compleanno è un’invenzione e che il primo tentativo di procurarsi “l’accettazione” fallisce perché il medico ha preso due meritati giorni di ferie ti fa percepire una pratica banale come l’ingresso del Castello di Kafka.

Naturalmente nella lettera che ti è stata recapitata da una delle amministrazioni sanitarie più efficienti del Paese non si fa cenno alla documentazione necessaria al completamento della pratica, tanto si dà per scontato che si possa passare al CUP ad attendere un ora in attesa del proprio turno un numero ripetuto di volte, a prescindere dal lavoro che si fa e a prescindere dal fatto che con le informazioni di cui le amministrazioni pubbliche dispongono sarebbero in grado di mandarti già tutto in forma precompilata.

Evidentemente connettere l’ufficio pubblico di chi ti fornisce i documenti con quello che ti fornisce il medico è un privilegio riservato ai paesi che hanno un futuro.

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Cristian Maretti

Cristian Maretti è direttore di Legacoop Agroalimentare Nord Italia, ruolo che lo porta a vivere a cavallo tra Forlì, Bologna, Roma e Bruxelles. Su Romagnapost.it scrive di temi legati all'agricoltura e all'Europa, con un occhio particolare a come ci vedono all'estero.