Amazon sbarca a Cesena

Montato un distributore automatizzato. Preoccupazione per la concorrenza al commercio locale e per i problemi all'occupazione. Un post di Marcello Borghetti, segretario Uil

Le associazioni di categoria del commercio lo dicono da tempo: il vero pericolo è rappresentato dalla concorrenza dell’e-commerce. In particolare di Amazon. Se fino a qualche giorno fa il colosso poteva essere considerato un’entità astratta, adesso è una presenza molto più tangibile. Un distributore automatizzato è stato messo anche a Cesena. C’è preoccupazione. Non solo per i commercianti, ma anche per il mondo del lavoro in quanto Amazon è sempre più robotizzato. Quindi ci saranno sempre più problemi occupazionali. Tutti timori che Marcello Borghetti, segretario Uil, esprime in un suo post.

Ed eccolo anche a Cesena! Notizia fra le righe, ma molto interessante e significativa della modernità. Ecco il distributore automatizzato di Amazon … Si può affermare che questo robot elimina lavoro? No, perché comunque una persona deve fare stoccaggio dei prodotti, e qualcuno dovrà fare manutenzione. Si può dire però che cambia il modo di lavorare il tempo di lavoro e cambia l’assetto produttivo, in questo caso del commercio locale? Certamente si, in parte assorbe lavoro manuale e in parte sposta il lavoro, uno due commessi locali in meno, a favore di lavoro collocato diversamente.

 

Ecco appunto, la modernità cambia il lavoro; e la nostra società è pronta a questo cambiamento già in corso e molto veloce. Mi pare di no! Si può fermare il progresso?

No e sappiamo che grazie al progresso è stata anche ( non sempre) migliorata la vita, la salute, la sicurezza delle persone e della nostra collettività. Se avessimo fermato il progresso, oggi si lavorerebbe la terra con gli aratri di legno,  con attrezzi molto pericolosi e orari di lavoro ottocenteschi, per un prodotto poi, che può essere venduto entro certi prezzi.

 

Tuttavia occorre interpretare il progresso e trovare un giusto equilibrio fra meccanica, intelligenza artificiale e persone, perché fino a prova contraria, la società e delle persone. Amazon consegna questa nuova tecnologia ad uso e consumo del cliente, possiamo rimanere dormienti?

Come competere con questo colosso che offre tutti i servizi e prodotti, a costi enormemente convenienti? Sicuramente attraverso il maggiore rispetto di diritti e retribuzione di chi lavora in Amazon, se il problema è altrove, è comunque un problema nostro ( effetti della globalizzazione); e poi serve un regime fiscale che chieda a questi colossi di redistribuire nella società gli enormi utili, a favorire processi di trasformazione del lavoro; viceversa questi colossi schiacceranno il lavoro in ogni sua forma conosciuta.

 

Infine, le macchine e i robot non comprano! Fanno sorridere le tante riflessioni di chi non comprende come in una società fondata sul consumismo ( quanto sia etico e ambientale il consumismo è tema importantissimo, ma altra storia), occorra mettere più soldi in tasca ai consumatori! Pertanto fino a che non saranno aumentati salari e pensioni, ovvero i redditi di quelle persone che fanno massa, i consumi stenteranno, con buona pace di coloro che ancora oggi,  non si rassegnano all’idea, di potere continuare a spremere questa massa di persone, che è stata pesantemente e ripetutamente colpita da tasse alla fonte ( con la beffa di condoni che poi strizzano l’occhio a chi le tasse non vuole pagarle) .

Fin quando non si affronterà questo problema, ripetutamente sollevato da Uil, le persone con bassi salari e basse pensioni, si difenderanno, e utilizzeranno i computer, per comperare dove più gli conviene; un problema per chi vende, per chi produce e per chi lavora, un problema in buona sostanza, di tutti! Si parla solo di sostenibilità finanziaria delle scelte, si parla poco di sostenibilità ambientale, si parla quasi mai di sostenibilità sociale, la verità è che servirebbe parlare di queste componenti in modo integrato e con un predominio del fattore sociale. Una triste realtà, costruita su una enorme miopia politica in quella Patria italiana ed Europea, che meriterebbe classi politiche più lungimiranti …

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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