Romagna città metropolitana

Romano Fabbri e Widmer Valbonesi indicano la priorità del Pri

Romagna città metropolitana è il tema dall’intervento di Romano Fabbri è Widmer Valbonesi.

Se c’è un aspetto della politica che accomuna tanti amici repubblicani o ex o soltanto elettori di destra e sinistra che guardano con interesse il PRI è la questione delle alleanze.

 

Il nostro primo pensiero non sono le prossime elezioni ma come collocare i giovani e le imprese di Forlì –Cesena e della Romagna  in una prospettiva di sviluppo e non di precarietà. Vale a dire che si deve vivere la vita istituzionale non in conflitto permanente con gli altri territori romagnoli ma costruire insieme la Città Metropolitana di Romagna che dialoga con Bologna e la Regione ma dove si portano a sintesi e si realizzano i  progetti  infrastrutturali e di area vasta.

Significa avere una  cultura di governo dell’interesse generale e risolvere i problemi di competenza dell’Amministrazione Comunale in questa ottica d’insieme e i problemi dei cittadini  e delle imprese, consapevoli che vivono in una comunità coesa che vuole competere e collaborare in un mondo che è globale .

 

 Per fare questo occorre acquisire  la consapevolezza che creare un sistema infrastrutturale efficiente di livello romagnolo per il nostro territorio rappresenta la condizione preliminare  per attirare investimenti e creare nuovo sviluppo che è la vera emergenza della nostra comunità. La Città Metropolitana  Romagna deve diventare l’obiettivo condiviso delle istituzioni attorno a cui si realizza quel sistema integrato che è stato individuato da tempo ma che è rimasto lettera morta sotto la spinta campanilista delle varie realtà comunali.

Porto ,interporto, aeroporto, sistema fieristico, università, scalo merci , sanità, distretto culturale romagnolo, polo tecnologico, informatizzazione integrata di tutte le amministrazioni pubbliche , E55, via Emilia- bis, SS67,  via Cervese, diventa la rete sistemica  di servizio alle imprese e ai cittadini.

 

I sindaci romagnoli veri campioni di campanilismo nella Romagna propongono il Provincione o un modello di città metropolitana affidato alla volontà politica di collaborazione fra i sindaci. La nostra proposta è che,  siccome il Governo di aree metropolitane policentriche governate dalle volontà politiche è stato proposto trentacinque anni fa ed è fallito perché le spinte campanilistiche della sinistra sono state la risposta al campanilismo e alle spinte verso la Regione Romagna della Lega e della destra, oggi se esiste una volontà unitaria e non campanilistica ma d’integrazione di servizi ed infrastrutture la si sviluppi per creare la Città Metropolitana Romagna secondo le modalità previste dalla Costituzione.

Si creerebbe così una situazione di sostanziale equilibrio che può esaltare il ruolo di programmazione della Regione Emilia – Romagna nella creazione di una vera ed integrata piattaforma logistica di collegamento nord sud e non un angusto imbuto che strozza tutto su Bologna e determina condizioni di declino, di sottosviluppo o di dipendenza nelle sue zone periferiche a sud e a nord. La cultura della sinistra in Romagna è stata  una cultura di retroguardia che  spacciava per opportunità futuribile per non affrontare fino in fondo il vero problema che è quello di creare una istituzione che sia in grado di competere e collaborare con Bologna e non elemosinare qualche concessione.

 

Ecco questa è la nostra risposta ai tanti amici vicini e lontani ed è su questo che il PRI misurerà la volontà di affrontare il cambiamento culturale e di governo delle forze politiche come base delle sue alleanze.

 

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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