Le cooperative devono tornare alla purezza delle origini? È la stessa bufala che gira da più di un secolo

Gli argomenti sono sempre gli stessi dai tempi di Nullo Baldini. Gli stessi di quella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1922, quando Italo Balbo diede alle fiamme la sede della Federazione delle Cooperative di Ravenna.

Non pagano le tasse, sono legate a doppio filo alla politica, sono autoreferenziali, non rispettano i diritti dei lavoratori, giocano sporco, i padri fondatori si rivolterebbero nella tomba. Quindi occorre riportarle alla purezza delle origini. Vi ricorda qualcosa? Sono circa 130 anni che esistono le cooperative in Italia. E da 130 anni, a intervalli regolari, qualcuno si alza per lanciare invettive contro i “privilegi” delle cooperative.

Usando questi stessi identici temi.

È inevitabile che quel qualcuno pensi di essere il primo e più originale, magari perché la sua lenzuolata di odio viene sparata su Facebook anziché sui fogliacci di regime. Eppure gli argomenti sono sempre gli stessi dai tempi di Nullo Baldini. Gli stessi di quella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1922, quando Italo Balbo diede alle fiamme la sede della Federazione delle Cooperative di Ravenna.

Il miglior fiscalista che io abbia mai conosciuto, rispondeva sempre allo stesso modo. «Se lavorare in cooperativa significa avere tutti questi vantaggi e favori, come mai le varie Srl e Spa non si trasformano tutte in cooperative? Forse perché oltre ad alcuni vantaggi – che non sono esattamente quelli descritti – ci sono anche tanti e pesanti vincoli? Come mai di questi ultimi nessuno parla mai?».

Tipo questi:

 

L’articolo continua sul sito di Legacoop Romagna:

https://www.legacoopromagna.it/e-ora-di-dire-basta-alle-bufale-sulle-cooperative/

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Emilio Gelosi

Giornalista professionista. Nel 2013 da una mia idea è nata RomagnaPost, il multi blog che parla della Romagna. RomagnaPost non è una testata registrata, ma una infrastruttura tecnologica, uno spazio virtuale di aggregazione dei contenuti in cui scrivono i migliori autori della Romagna. Ogni autore è responsabile in prima persona di quanto scrive.