Nuovo Cesena, evitare voli pindarici

All'orizzonte non ci sono paperoni. Una volta in Lega Pro serve rispettare un progetto industriale credibile

Dunque, tutto lascia credere che il nuovo Cesena calcio ripartirà dal gruppo di aziende aggregate dalla Pubblisole. Ed è probabile che il presidente sarà Corrado Augusto Patrignani che, oltre ad un essere un buon imprenditore, non è a digiuno di cose di calcio. In passato, per alcuni anni, è stato proprietario e presidente del Gambettola. E questo non guasta.

Corrado Augusto Patrignani

Patrignani a parte, il progetto è interessante, ma lo sarebbe stato molto di più se le tre grandi aziende (Amadori, Orogel e Technogym) fossero state parte integrante della compagine societaria è non solo sponsor. Ma non si può avere tutto.

Si ripartirà dalla serie D e non ci dovrebbero essere problemi enormi a salire di categoria se è vero che il budget sarà di un milione e  mezzo di euro. Se non di vince con quella disponibilità economica è meglio cambiare mestiere.

I problemi, invece, cominceranno in Lega Pro. E, in quel caso, scordiamoci di poter fare la differenza grazie all’aspetto economico. Se per vincere in serie D si potrà aprire il portafoglio a fisarmonica, non altrettanto potrà essere fatto in Lega Pro (o serie C, che dir si voglia). Perché i costi saranno molto più alti e si rischierebbe di sforare il deficit e mettete subito a rischio la tenuta della nuova società.

Siccome è difficile pensare che, nel frattempo, possa arrivare un peperone, serve mettere in campo un progetto industriale serio e usare la forza delle idee. Ricordo che dopo la prima retrocessione in serie C si fece un progetto molto ambizioso (e costoso) per tornare subito in B. Non solo non si centrò l’obiettivo, ma le conseguenze economiche poi hanno sempre pesato.

Questo insegna che servirà tanto buonsenso. Quello che spesso gli imprenditori, anche più illuminati, perdono quando si trovano a gestire squadre di calcio.

Il nuovo Cesena invece dovrà fare il passo secondo la gamba. Di esempi positivi ce ne sono tanti. A partire, ad esempio, dell’Empoli. La forza del Cesena è sempre stato il settore giovanile. Ed è lì dove si dovrà investire. Io sono sempre stato convinto che i progetti sono vincenti se fatti a medio/lungo termine. E così è anche nel calcio.

È chiaro, che sarà fondamentale anche il ruolo dei tifosi. È fuori di dubbio che un supporters vada allo stadio per vedere la propria squadra vincere. Però deve sapere anche chi siamo e da dove veniamo. A mio parere sono estremamente pericolosi certi ragionamenti che vengono fatti in questi giorni. In particolari quelli che fanno riferimento al Parma che in tre anni è passato dalla D alla serie A.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli. 

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