I problemi della politica

La maggioranza usa slogan e l'opposizione è inesistente. Intanto il paese resta pericolosamente fermo

Populismo o no? La politica cosa deve fare? Pare essere questo il tema del nuovo millennio. Per la verità non mi entusiasma. Anche perché è un falso problema. Lega e 5Stelle non sono populisti, ma abili comunicatori. Se poi hanno fortuna di potersi muovere in una situazione nella quale l’opposizione è inesistente, ecco che di fronte hanno un’autostrada.

Però, prima o poi, la politica con i problemi reali ci dovrà far di conto. E serviranno risposte, non slogan. Soprattutto non serviranno le lotte di classe. Anzi, sarebbero deleterie. Certo, non è facile far coincidere interessi che, spesso, sono contrapposti. Però è quello Il momento in cui emerge la stoffa del vero politico.

Il problema è che spesso (anzi, quasi sempre) la necessità fa a cazzotti con le promesse. Ad esempio, al momento uno dei temi più delicati è il deficit di investimenti per l’innovazione. Gli dedichiamo solo l’1,4 per cento del Pil, mentre la soglia minima sarebbe il tre. Le aziende più all’avanguardia investono fino al dieci per cento del fatturato. Non parlo di pizza e fichi. In ballo c’è il futuro del paese e dei nostri giovani che altrimenti sarebbero costretti ad emigrare. Alla faccia di “prima gli italiani”.

Ma di questo non di parla. Non è nazionalpopolare. Perché il tema è quello: parlare (urlando) di quello a cui piace alla gente. Non di quello che serve. Poco importa, poi, se sono argomenti che pesano poco.

E l’opposizione cosa dovrebbe fare? Per prima cosa dovrebbe fare l’opposizione. Cosa che non sta succedendo. Se non in singoli casi. Troppo sporadici. Poi dovrebbe darsi una linea. Non è detto che centristi e sinistra non possano convivere. Lo hanno fatto per molto tempo e le ricette non sono poi esageratamente distanti. L’importante è avere un orizzonte. Una linea.

A mio avviso non può essere populista. Il copyright ormai appartiene a Lega e 5Stelle e rincorrerli sul loro terreno sarebbe sbagliato. Alla fine si sceglie sempre l’originale. L’opposizione innanzitutto non deve fare sconti. Se, ad esempio, Morrone fa una enorme cavolata va pressato. Poi deve fare politica. Avere un’idea di paese (o di città) e portarla avanti con forza.

Resta il fatto che la ricetta dovrebbe essere quella giusta. L’obiettivo deve essere sempre il solito: creare ricchezza e distribuirla nel modo più equo possibile. Il che significa essere il giusto mix fra tutte le esigenze. E qui torniamo al discorso iniziale. Gira e frulla la difficoltà è sempre la stessa: saper fare politica.

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Davide Buratti

Davide Buratti, giornalista professionista, fondatore della Cooperativa Editoriale Giornali Associati che pubblica il Corriere Romagna, di cui dal 1994 e per 20 anni è stato responsabile della redazione di Cesena. Oggi in pensione scrive di politica, economia e attualità a 360 gradi nel suo blog per Romagna Post. Per contatti utilizzate il box commenti sotto gli articoli.